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Redazione Online
I primi risultati delle elezioni nei Paesi Bassi: il partito sovranista di Wilders a sorpresa non è in testa. Secondo gli exit poll, diffusi dai media nazionali, il partito europeista liberale è invece primo con 27 seggi, superando appunto l’ultradestra di Geert Wilders, che avrebbe 25 seggi
I liberali progressisti di Rob Jetten sono in vantaggio alle elezioni legislative anticipate nei Paesi Bassi. Secondo il primo exit poll, diffuso dai media nazionali, il D66 è primo con 27 seggi, superando a sorpresa l’ultradestra di Geert Wilders, che avrebbe 25 seggi. Seguono i liberali di destra del Vvd guidati da Dilan Yesilgoz con 23 seggi. Soltanto quarto il ticket Laburisti-Verdi di Frans Timmermans con 20 seggi. Infine al quinto posto, con 19 seggi, i cristiano-democratici del Cda.
Anche l’exit poll di Ipsos conferma il partito centrista D66 in testa, con 27 dei 150 seggi del Parlamento, seguito da Pvv, con 25 seggi.
Le elezioni olandesi hanno catalizzato l’attenzione dell’Europa e delle istituzioni di Bruxelles, dopo il fallimento – lo scorso giugno – del governo guidato proprio dal Partito della Libertà (PVV) di Wilders.
Gli elettori olandesi sembrano quindi aver scartato il leader di estrema destra Geert Wilders a favore dei liberali. Nei Paesi Bassi, gli exit poll riflettono generalmente abbastanza bene la composizione del Parlamento, ma la distribuzione dei seggi potrebbe cambiare con lo spoglio dei voti. I risultati, se confermati, metterebbero il trentottenne Jetten nella posizione di guidare le trattative per la costruzione di una coalizione in grado di dare un governo a un Paese con un quadro partitico molto frammentato in virtù di una soglia di sbarramento bassissima. Per Wilders si tratterebbe invece di una brusca battuta d’arresto: il suo Partito della Libertà si troverebbe con 12 seggi in meno rispetto alle elezioni del 2023. Per ottenere la maggioranza nel Parlamento olandese occorrono 76 seggi.
È ancora presto per fare dei calcoli e capire come si articoleranno i colloqui per la formazione del governo e per decidere chi sarà il primo ministro. I diversi gruppi avevano però annunciato l’intenzione di non coinvolgere Wilders nella coalizione che sosterrà il prossimo esecutivo.
Per il resto, se a risultati consolidati dovesse affermarsi il partito laburista di Timmermans, cosa che dai primi dati non sembra, si tratterebbe invece di una vittoria per i socialisti, che al momento hanno solo lo spagnolo Sanchez che siede al tavolo del Consiglio europeo.
Se a piazzarsi secondo fosse il partito guidato dal cristiano-democratico Henri Bontenbal, allora il Ppe avrebbe un altro leader al tavolo. Se poi, a sorpresa, fosse il partito progressista liberale D66 di Rob Jetten, questo aiuterebbe la famiglia politica di Macron.
Articolo in aggiornamento…
29 ottobre 2025 ( modifica il 29 ottobre 2025 | 21:38)
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