La stagione del ciclocross è entrata nel vivo e la vittoria di Sara Casasola nel Superprestige ce lo ricorda alla grande. Ma come sempre, questa specialità così di settore porta con sé una grande quantità di spunti tecnici, sia per quanto riguarda la bici che la guida. E proprio di questi vogliamo parlare con Jakob Dorigoni (in apertura foto Guazzapix).

L’altoatesino del Team Torpado Kenda Factory, quest’anno ha deciso di dedicarsi solo alla MTB, ma ricordiamo che è stato uno degli atleti di vertice della nazionale di ciclocross, nonché due volte tricolore elite. A lui, fresco vincitore tra l’altro della Roc d’Azur, una delle prove di MTB più prestigiose del pianeta, abbiamo chiesto in cosa la mountain bike possa essere propedeutica al cross. Di solito infatti facciamo sempre il contrario, perché è il ciclocross a essere considerato propedeutico alla strada.

“Una bici che lavora”, la MTB con le sue sospensioni… (foto Instagram)

Condizioni del terreno abbastanza difficili a Tarvisio, con tanto fango ma anche tratti più scorrevoli (foto Paletti)E una che invece lavora molto meno, la bici da cross (foto Paletti)

Una bici che lavora, la MTB con le sue sospensioni… (foto Instagram)

Condizioni del terreno abbastanza difficili a Tarvisio, con tanto fango ma anche tratti più scorrevoli (foto Paletti)E una che invece lavora molto meno, la bici da cross (foto Paletti)

E quindi Jakob, partiamo proprio da qui: perché la MTB può essere propedeutica al cross?

Sicuramente dal punto di vista tecnico la mountain bike ci permette di giocare un po’ di più con la bici, cosa che poi torna molto utile nel cross. Nel fuoristrada, in generale, bisogna avere piacere di giocare con la bici. E nel cross questo vale ancora di più.

Perché?

Perché se una bici non lavora diventa poi difficile guidarla quando i terreni si fanno estremi. Però, viceversa, se uno è bravo a usare la bici da cross nel fango, cosa che richiede tanta sensibilità, impara davvero a gestire ogni mezzo: MTB, cross e strada. E’ utile avere quelle skill, quelle doti, per usare la mountain bike o la bici da cross nel fango. Chi fa cross guida in modo diverso nel fango… e a mio avviso migliore.

Insomma, per te è quasi il contrario? E’ il cross che è funzionale alla MTB?

In un certo senso sì, almeno su certi terreni.

Tipo?

Sull’asciutto non lo direi proprio. Lì le due cose sono abbastanza diverse. La mountain bike è un mezzo diverso da tutte le altre bici. Ma sul bagnato e in particolare nel fango ci sono molte similitudini nella guida tra cross e MTB.

Su fango e bagnato MTB e cross si avvicinano molto secondo Dorigoni

Su fango e bagnato MTB e cross si avvicinano molto secondo Dorigoni

Hai detto tantissimo e messo parecchia carne al fuoco, Jakob. Proviamo a rallentare e partiamo da quella frase interessantissima: “se la bici non lavora”. Spiegaci meglio, cosa intendi?

La mountain bike ha sospensioni, ruote e gomme che lavorano tanto. Sono più mobili, devono rispondere alla tenuta meccanica e chimica (le gomme, ndr). Si gioca molto con la pressione, sia delle gomme che delle sospensioni. Nella forcella e nell’ammortizzatore puoi mettere più o meno aria, regolare l’affondo e il ritorno, che può essere più veloce o più lento. Puoi scegliere una forcella progressiva, lineare… Insomma, la bici ha tanti assetti e più la imposti sulla tua guida, più vantaggi hai.

Invece la bici da cross?

L’unica cosa su cui puoi intervenire e in modo minore è la pressione delle gomme. E devi stare attento: se è troppo alta, la bici da cross, che già lavora poco, finisce per non lavorare affatto. Non ammortizza, non dà risposte.

Le abilità del cross, come scendere e salire dalla bici, sono diverse da quelle richieste per la MTB (foto Billiani)

Le abilità del cross, come scendere e salire dalla bici, sono diverse da quelle richieste per la MTB (foto Billiani)

Però possiamo supporre che la MTB ti dia un certo colpo d’occhio nell’approccio a curve e ostacoli?

Quello sì. E’ il grande vantaggio, soprattutto quando bisogna guidare sul bagnato. Bisogna saper trovare il grip in generale: nei sentieri sempre nuovi della MTB, ma anche sull’erba o sullo sterrato di un circuito di ciclocross. Per il resto, sono due discipline talmente diverse che è quasi difficile fare un paragone tecnico. Nella MTB ci sono più salti, percorsi sempre più artificiali e serve un mezzo adeguato. Nel ciclocross invece è l’aspetto della curva che conta: l’ingresso e la percorrenza. Ma per quello c’è la sensibilità dell’atleta.

Che affina con l’allenamento con la bici da cross?

Esatto. La sua bravura. Poi c’è l’ottimizzazione nel salire e scendere dalla bici. Sono i famosi automatismi del corpo. Che però non servono in MTB.

Sono altre peculiarità insomma…

Sì. Come ripeto, peculiarità diverse che diventano molto simili sul bagnato. La ricerca del feeling in quel caso è quasi identica, con la differenza che nel cross sei solo tu ciclista a lavorare sulla curva, sull’ostacolo, nel fango o nella sabbia. Mentre nella MTB sei tu, ma anche la bici, che deve fare la sua parte. Per me quindi è più il cross a dare qualcosa al biker. Il fango del cross ti insegna davvero a muoverti sulla bici. E i biker che hanno fatto cross li vedi (tipo Tom Pidcock, ndr)