Il mondo dell’artista Not Vital, un visionario dell’arte e dell’architettura.

Come le rondini, i Randolins sono stati da sempre nomadi del tempo e dello spazio. Famiglie dell’Engadina che, a partire dalla metà dell’Ottocento, migravano verso l’Italia in cerca di fortuna, per poi tornare ogni estate nei villaggi di montagna, portando con sé storie, radici e desideri. Così è stato anche per Not Vital, un visionario dell’arte e dell’architettura, nato nel 1948 a Sent, in una famiglia di commercianti di legno.

Not Vital edificio scultura giardino

Not Vital davanti al Painting Studio (2025) in cemento spruzzato, nella sua casa natale a Sent.Foto Simon Watson

Da bambino ha imparato che “ti devi muovere”, ma anche che si può custodire un legame profondo con la propria terra, senza necessariamente tradirla. A soli quattordici anni lascia l’Engadina per studiare a Coira, nel Cantone dei Grigioni. Poi si stabilisce a Parigi e successivamente a Roma, dove crea un suo circo e si dedica alle performance. Nel ’74 è la volta di New York, dove diventa assistente di Salvatore Scarpitta. Intorno a lui gravitano i nomi che avrebbero cambiato il volto dell’arte contemporanea – Warhol, Basquiat, Schnabel, Haring. È in questo fermento creativo che Vital trova la sua voce, mescolando scultura, linguaggio, architettura e materia.

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Il Painting Studio di Sent.Foto Simon Watson

Edificio geometrico bianco scale montagne prato alberi

House to Watch the Sunset (2018) all’interno del parco del Castello di Tarasp, ora gestito dalla Fundaziun Chastè da Tarasp – Not Vital, che lo preserva e valorizza come bene culturale e centro artistico contemporaneo (aperto al pubblico tutto l’anno con visite guidate).Foto Simon Watson

Un artista dall’animo nomade

È un artista concettuale con un forte legame con il gesto manuale: realizza opere di cera, gesso, bronzo, acciaio, marmo, argilla – forme totemiche, enigmatiche, ancestrali, spesso ironiche. Negli anni la sua ricerca si internazionalizza radicalmente. Nel 1999 si trasferisce in Niger, dove nel 20025 con gli artigiani locali realizza la prima House to Watch the Sunset — casa- scultura per osservare il tramonto, che verrà poi replicata in Brasile, nella foresta amazzonica e in Engadina. Nasce il concetto di SCARCH, crasi tra scultura e architettura: «Quando un’opera diventa uno spazio in cui puoi entrare, è qualcos’altro. Non è né l’una né l’altra, ma entrambe». In Patagonia compra un’isola, ci costruisce un monolito abitabile, NotOna.