Finestre edificio giallo dettagli e decorazioni verdi

I dettagli architettonici e le decorazioni della facciata della Yodoko Guest House rimandano allo Jugendstil e all’Art Déco.Foto Sean Hazen

Nuovi e vecchi amori

Nel 1910 si innamora di Mamah Borthwick, moglie di un suo cliente, ma Catherine gli rifiuta il divorzio. E così costruisce una nuova casa dove abitare con la sua amante, la chiama Taliesin, come il poeta bretone. Ma quattro anni dopo un domestico uccide a colpi d’ascia sei persone, tra cui Mamah e i due figli nati da un precedente matrimonio, e incendia Taliesin. La ricostruzione inghiotte somme esorbitanti. E, come se non bastasse, quattro anni dopo, un cortocircuito distrugge di nuovo il “nido d’amore” ormai vuoto. Scosso e bisognoso di consolazione, l’architetto conosce una signora benestante. E la sposa, quando finalmente Catherine gli concede il divorzio. Miriam Noel è appassionata d’arte ed eccentrica, ma anche volubile e morfinomane. Nel 1915 Wright riceve un messaggio che sarà la sua salvezza: può costruire un albergo nel suo paese dei sogni. Parte per Tokyo, senza Miriam.

Camino dettagli in pietra parete con rilievi geometrici

Il camino della Yodoko Guest House è in pietra Oya.Foto Sean Hazen

La scoperta di nuovi materiali

La pietra ignea Oya, “la pietra della grande valle”, si è formata da lava e cenere. È resistente alla pressione e solida, ma anche porosa e morbida, facile da lavorare. Inoltre, la struttura vibrante e la colorazione grigio-verde corrispondono all’idea di Wright secondo cui la natura deve confluire nella costruzione. Diventa l’elemento stilistico determinante del nuovo Imperial Hotel a Tokyo. All’epoca una novità assoluta per il Paese, l’architetto parte da una platea di fondazione in calcestruzzo, per poi stratificare i blocchi l’uno sull’altro.