«Israele continuerà a rispettare il cessate il fuoco»

«Israele continuerà a rispettare il cessate il fuoco», ma «risponderemo anche alle violazioni di Hamas». Lo scrive su X il ministero degli Esteri israeliano,
affermando che «le violazioni del cessate il fuoco da parte di Hamas hanno causato la morte di 3 israeliani. Anche il mancato ritorno dei 13 ostaggi rimasti costituisce una grave violazione».

Sui due punti Hamas aveva replicato di non essere responsabile dello scontro a fuoco avvenuto a Rafah, cosato la vita ai tre militari israeliani. E di essere impegnata nella restituzione dei corpi degli ostaggi, operazione resa difficile, come confermato anche dai mediatori, sia dalle condizioni di Gaza dopo due anni di bombardamenti, sia per le limitazioni imposte dalla stessa Israele (denuncia rilanciata dai mediatori anche nella giornata di ieri). Hamas ha fatto anche saper di non aver alcun interesse a violare la tregua.

Posizioni inconciliabili, naturalmente. Di certo c’è che la reazione israeliana ha causato nella sola giornata di ieri oltre 100 vittime civili, tra le quali 46 bambini.

La diplomazia di Tel Aviv ha poi aggiunto: «Ricordate come è iniziato tutto: il 6 ottobre 2023, Israele rispettava il cessate il fuoco. Il 7 ottobre, Hamas ha violato il cessate il fuoco. Il comportamento di Hamas è pericoloso e minaccia questo cessate il fuoco e la speranza di un futuro migliore». Inoltre, «le riprese video della messa in scena della `sepoltura´ e della `scoperta´ del corpo illustrano il livello di malizia che si cela dietro queste violazioni», conclude.