Una nuova chiamata alla cittadinanza da parte del coordinamento Torino per Gaza. Il ritrovamento in piazza Castello, alle 19 del 30 ottobre: “Israele ha rotto la tregua. Mobilitazione urgente”.
Nuova manifestazione per Gaza e contro i nuovi attacchi di Israele: oltre settecento persone in piazza, tensioni a Porta Susa
Ore 22.00 – I manifestanti hanno raggiunto la stazione di Torino Porta Susa, secondo luogo di forti contestazioni. Luogo strategico ma anche simbolo della viabilità cittadina. In centinaia hanno raggiunto la stazione cercando a più riprese di entrarvi all’interno per occupare i binari e bloccare il traffico ferroviario. Momenti di tensione al varco di corso Bolzano, dove le forze dell’ordine schierate a sbarramento dell’ingresso hanno respinto e allontanato i manifestanti con scudi e manganelli. La manifestazione prosegue davanti ai numerosi ingressi della stazione, presidiati da polizia e carabinieri. “Lo sappiamo che è da qui che parte la guerra, è da qui che partono le armi, è qui che viene sostenuto il genocidio”, così al microfono.
Ore 21.00 – Dopo aver sfilato in via Accademia Albertina, circa un migliaio di manifestanti hanno raggiunto corso Vittorio Emanuele II e la stazione di Torino Porta Nuova, i cui ingressi principali erano stati preventivamente chiusi. Decine di manifestanti hanno poi raggiunto l’ingresso di via Sacchi dove hanno protestato con cori e bandiere della Palestina introducendosi all’interno dell’atrio, davanti agli agenti di polizia, schierati in tenuta antisommossa per impedire l’accesso all’interno della stazione. Il corteo riprende in corso Vittorio Emanuele II. Preventivamente chiusi anche gli accessi principali della stazione di Torino Porta Susa.
Ore 20.00 – A termine dell’assemblea cittadina tenutasi in piazza Castello, circa un migliaio di cittadini e attivisti si sono mossi in corteo, sfilando in via Po. Al microfono i coordinatori della manifestazione, indetta con urgenza a sostegno della Palestina e contro i nuovi attacchi di Israele sulla Striscia nonostante la tregua, dichiarano: “Israele ha rotto la tregua, lo sapevamo già non l’avrebbe rispettata. Stanno trovando qualsiasi pretesto pur di continuare a bombardare. Ma noi oggi siamo di nuovo qua perché l’unica pace che vogliamo è quella dove al tavolo, a deciderla, ci saranno i palestinesi”. Chiusi, per motivi di sicurezza, i principali ingressi della stazione di Torino Porta Nuova, rimane aperto il varco di via Sacchi.
Nuova “mobilitazione urgente” a Torino per la Palestina: “Israele ha rotto la tregua”
“Il regime israeliano ha ripreso i bombardamenti sulla Striscia causando oltre 100 morti nelle ultime 24 ore. Come sempre le zone prese di mira dalle forze di occupazione israeliane sono quelle nei pressi di ospedali, ad alta concentrazione di persone per arrecare il peggior danno possibile. A questi ennesimi vili attacchi bisogna rispondere con la mobilitazione nelle piazze”, scrive il coordinamento Torino per Gaza, annunciando una nuova mobilitazione nel cuore della città, in piazza Castello. La mobilitazione si preannuncia essere non un presidio ma una manifestazione, con possibile corteo per le strade di Torino.
Ad anticipare la mobilitazione, sempre in piazza Castello, è stata indetta una nuova assemblea pubblica avente al centro della discussione modalità attraverso le quali chiedere la rescissione degli accordi aziendali con Israele. “Abbiamo scelto di bloccare tutto perché siamo consapevoli che il genocidio in Palestina è possibile perché qui, in Italia e in Europa, c’è un sistema politico ed economico che lo sostiene e quindi è proprio qui che possiamo inceppare quel sistema – si legge nella nota pubblicata sui social del coordinamento –. In tantissimi luoghi di lavoro, dalle fabbriche, alle scuole, dagli ospedali ai trasporti, alle università, ci siamo mobilitati per interrompere ogni complicità, ogni accordo con Israele, ogni indottrinamento alla guerra e allo sterminio”.