C’è un velocista italiano del Gragnano Sporting Club che da inizio settembre ha alzato le braccia al cielo per sei volte. Si potrebbe obiettare che le vittorie di cui parliamo siano venute in corse di classe 2, ma siccome per vincere devi comunque lasciarti dietro 180 corridori che vorrebbero essere al posto tuo, si può dire che Lorenzo Cataldo sia stato bravo.

Il guaio, per lui che è nato a Prato il 7 novembre del 1999, è proprio l’età. Nel ciclismo che lascia a piedi i corridori di 23 anni e che tra fusioni ed esuberi sta per liberare un quantitativo notevole di professionisti, sperare in un posto fra i grandi è quasi un’utopia. Sognare però non è vietato, altrimenti Mattia Gaffuri, che ha i suoi stessi anni, non avrebbe mai trovato un posto nel Team Polti, però si tratta di una strada in salita. Pochi guardano il perché del ritardo e forse, visto il quadro generale, non è neanche giusto chiederglielo.

Marcello Massini, 83 anni, è un tecnico toscano dal grande intuitoMarcello Massini, 83 anni, è un tecnico toscano dal grande intuito

Marcello Massini, 83 anni, è un tecnico toscano dal grande intuitoMarcello Massini, 83 anni, è un tecnico toscano dal grande intuito

Noi abbiamo pensato però di chiedere qualche informazione in più a Marcello Massini, che del Gragnano è l’anima tecnica e ha lavorato su Cataldo come in precedenza gli capitò di lavorare su Filippo Fiorelli, fresco acquisto della Visma-Lease a Bike. Marcello, che ha 83 anni ed è stato il direttore sportivo di Paolo Bettini e poi di Gabriele Balducci, da qualche mese combatte per la sua salute, ma la lucidità quando parla dei corridori è la stessa che in altri anni mostrava Alfredo Martini.

Fiorelli e Cataldo: le loro storie sono differenti o ci sono dei punti in comune?

In realtà sono diverse. Cataldo ha iniziato presto a correre, Fiorelli parecchio più avanti. Da junior, Lorenzo andava abbastanza bene e poi credo che non abbia mai trovato l’ambiente giusto, perché ha smesso di vincere e non ha mai fatto grosse cose. Poi è venuto con noi e piano piano siamo riusciti a fargli capire come allenarsi, come correre in bicicletta. Ora direi che è un corridore vero, perché ha voglia di correre ed è in grado di fare le cose con facilità. Lo dicono i risultati. Fa tutto bene: allenarsi, dimagrire, non tralascia nulla.

Al Tour de Serbie, due tappe vinte per Cataldo e anche la generaleAl Tour de Serbie, due tappe vinte per Cataldo e anche la generale

Due tappe vinte da Cataldo al Tour of Bulgaria, scortato da Lucca, De Totto, Rigatti, Cozzani e Piccini (foto SC Gragnano)Due tappe vinte anche al Tour of Bulgaria, scortato da Lucca, De Totto, Rigatti, Cozzani e Piccini (foto SC Gragnano)

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Due tappe vinte da Cataldo al Tour of Bulgaria, scortato da Lucca, De Totto, Rigatti, Cozzani e Piccini (foto SC Gragnano)Due tappe vinte anche al Tour of Bulgaria, scortato da Lucca, De Totto, Rigatti, Cozzani e Piccini (foto SC Gragnano)

Possibile che fosse soltanto un problema di ambiente? Non sarà stato anche un problema di voglia?

Che dire, da junior la voglia e la testa ce l’aveva, perché ha vinto. Però non è stato facile neanche per noi, perché aveva il suo carattere, il suo modo di correre sbagliato. C’è stato un po’ da fare, anche col presidente, che l’ha preso nel 2022 e poi l’ha lasciato andare. Allora è andato con Giuliani, però poi è tornato e ora direi che è perfetto a livello di allenamento, di tutto. E soprattutto ora ragiona, mentre prima forse era un po’ viziato.

Quindi c’è stato anche bisogno di parlarci?

Non voleva capire come deve correre il velocista, perché nessuno glielo aveva mai insegnato. Qualche scontro c’è stato, è normale, però poi ha fatto i risultati. Ora sa bene quello che deve fare e mi dispiace che abbia perso un po’ di anni. Se avesse vinto così a 21-22 anni, poteva benissimo passare professionista, ora sicuramente diventerà difficile.

Dopo la tappa vinta al Tour of Poyang Lake, per Cataldo l'assalto dei piccoli fanDopo la tappa vinta al Tour of Poyang Lake, per Cataldo l’assalto dei piccoli fan

Dopo la tappa vinta al Tour of Poyang Lake, per Cataldo l'assalto dei piccoli fanDopo la tappa vinta al Tour of Poyang Lake, per Cataldo l’assalto dei piccoli fan

Secondo te è una porta chiusa?

Temo di sì, spero di no. So che l’hanno cercato delle squadre continental, anche fuori dall’Italia. Mi dicono dalla Cina e anche dalla Malesia, come hanno cercato anche Lucca. D’inverno da quelle parti ci sono tante corse a tappe e lui qualcuna la vince di sicuro. Non so se resterà al Gragnano, credo gli dispiacerebbe lasciare perché qui è diventato corridore, però se dovessero arrivare offerte migliori, lo capirei se andasse. Non credo che tutte le squadre professional abbiano un velocista come lui.