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Un B-Movie action gangsteristico: Io sono Ricci è nei cinema, con Maria Esposito e Andrea Arcangeli

A POCHI GIORNI DALLA FINE DELLE RIPRESE DELLA SESTA STAGIONE DI MARE FUORI (che vedremo a inizio primavera 2026) arriva al cinema Io sono Rosa Ricci, il film nato come prequel della serie – fenomeno ideata da Cristiana Farina.

Io sono Rosa Ricci, ovvero la prima origin story di Mare fuori

Attesissimo, è diretto dalla interessante Lyda Patitucci (Curon, Come pecore in mezzo ai lupi) e distribuito in sala da 01 Distribution. Occasione da non perdere, per i tanti fan del personaggio e per gli amanti del cinema di genere, la origin story della giovane figlia di Don Salvatore interpretata da Maria Esposito. Che abbiamo incontrato alla Festa del Cinema di Roma, dove il film prodotto da Picomedia con Rai Cinema in collaborazione con Netflix era in programma nella sezione Grand Public.

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La trama e il cast di Io sono Rosa Ricci: alle origini della storia

Il padre (Raiz) è uno dei boss più potenti di Napoli. Lei, la 15enne Rosa (Maria Esposito), sarebbe una ragazza come tante… non fosse per lui. Vive in una gabbia dorata dalla quale viene strappata, quando suo padre la porta con sé a un “appuntamento di lavoro” con un narcotrafficante. Che la rapisce per ricattare Don Salvatore. Persa la protezione del clan, la giovane è abbandonata a sé stessa sull’isola dove è controllata a vista dal sadico Carlos (Simon Rizzoni) e dal comprensivo Victor (Andrea Arcangeli), più giovane e “attento” alle sue esigenze. Con lui, Rosa riesce a creare un legame speciale che allevia la prigionia e le permette di sopportare le minacce quotidiane. Ma mentre il padre mette a rischio la sua posizione nel panorama criminale della città scatenando una guerra per salvarla, la ragazza impara a cavarsela da sola. E progetta la fuga. E la vendetta.

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Raiz è Don Salvatore, padre di Rosa Ricci

La recensione di Io sono Rosa Ricci, il film – prequel di Mare fuori

Dopo il notevole esordio (Come pecore in mezzo ai lupi), Lyda Pattitucci torna a cimentarsi con il crime italiano alternando i toni da action cittadino e quelli del romanzo di formazione. Una scelta coraggiosa, per il nostro cinema (meno, per la serialità tv). Soprattutto se si considera la “potenza” di Mare fuori: da lì provengono i personaggi, ma anche il loro “peso”… Piacerà il prequel / spin-off? E a chi? Al di là della origin story del personaggio, tra i principali della serie tv, sono diversi gli aspetti a non convincere completamente in questo ibrido di teen e gangster movie. In primis la caratterizzazione eccessivamente naïve della stessa Rosa. Un peccato, considerate le possibilità – che emergono a sprazzi regalando i momenti migliori – offerte da una Rosa in grado di emanciparsi dal suo ruolo di vittima e autodeterminarsi. Mostrando la brutalità dalla quale fugge e cui al contempo si rivolge.

Mare fuori arriva al cinema con lei: Io sono Rosa Ricci è il primo action-gangster movie italiano al femminile- immagine 5

Gerardo De Pablos (Moreno, uno dei sudamericani) e Maria Esposito

Un percorso interiore lasciato in ombra a favore di una parte action che resta “di maniera”. Inseguimenti e sparatorie sono attentamente coreografate, ma scariche di energia e verosimiglianza. Molto interessante invece la fotografia (prova di una cura e un impegno produttivamente notevole), che alterna tonalità polverose e colorazioni diverse per evidenziare le fasi del film e l’evoluzione del personaggio. Belle anche le ambientazioni, che aiutano a montare la tensione. Encomiabile l’idea di base: allargare il cinema d’azione italiano a protagoniste femminili e contesti meno convenzionali.

Il trailer di Io sono Rosa Ricci

5 domande alla protagonista Maria Esposito

Ormai lei è Rosa Ricci da qualche anno: come è stato il passaggio dai tempi lunghi della serie alla brevità del cinema?

Questo film mi ha dato modo di conoscere e scoprire il personaggio come non avevo mai potuto fare in 5 anni. Devo ringraziare Lyda, la regista, perché mi ha aiutato veramente tanto. Abbiamo fatto un lavoro anche fisico: il suo modo di muoversi, come parla, le espressioni del viso… Dovevamo ricordarci sempre che non era la Rosa Ricci che conoscevamo. Che doveva ancora perdere l’innocenza.

Cinque anni e il pubblico le è ancora affezionato, anzi lo è sempre di più: come se lo spiega?

Perché esistano tante Rosa Ricci, nel mondo. Viene da una realtà difficile, e per questo si crea una corazza, come penso facciano tante ragazze. Questo crea empatia. E poi è un esempio di donna forte

 Sono elementi che sente propri? Quanto assomiglia a Rosa? Chi è Maria Esposito?

Abbiamo in comune la fragilità e la sensibilità. Ma non so dire con certezza chi sono, non penso di saperlo: ho solo 21 anni. Sicuramente so quello che voglio, dove voglio arrivare. E mi auguro di avere per sempre tutto quello che ho oggi. Il mio sogno è essere sempre me stessa. E di non montarmi mai la testa.

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Un rischio reale, considerato quanto questo personaggio le ha cambiato la vita…

Certo. Grazie a Rosa Ricci sono entrata in un mondo che avevo sempre sognato, mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere. Le sarò per sempre riconoscente. Ma la Rosa del film nasce dal grande lavoro fatto insieme a Lyda su un personaggio già conosciuto e sviluppato in 5 anni. Abbiamo dovuto toglierle tanto e siamo tornate indietro. Credo che in questo film si veda la sua vera umanità e si capisca perché arriva a Mare fuori già così arrabbiata con il mondo, come nessuna ragazzina di 15 anni dovrebbe essere. Il film lo spiega bene. Io stessa ho capito meglio chi è realmente Rosa, e sono 5 anni che la interpreto.

Mare fuori arriva al cinema con lei: Io sono Rosa Ricci è il primo action-gangster movie italiano al femminile- immagine 7

La regista Lyda Patitucci

Cinque anni nei quali la convivenza non è stata sempre facile, come la gestisce?

Vado a periodi. In alcuni la vivo meglio, in altri mi sento un po’ più stressata. E questo periodo è uno di quelli. Da cinque anni a questa parte sento un senso di responsabilità molto grande perché sento di essere un esempio per la mia generazione. E a volte questa cosa mi fa paura, perché penso che anch’io posso ancora sbagliare e che ho tanto da imparare. A volte la vivo un po’ male, come se alla mia età avessi bruciato le tappe. Per il resto però sono felicissima di tutto quello che mi dà, del successo ma non solo. Sono felicissima di far parte del mondo di Mare fuori in generale.

Mare fuori non finisce mai

Che continuerà anche dopo la prossima, sesta stagione?

E chi lo sa. Forse sì. È probabile. Mare fuori non muore mai, e nemmeno i suoi personaggi.