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Dal 30 ottobre su Prime Video sono disponibili i primi quattro episodi su sei (gli ultimi due usciranno il 6 novembre), di The Traitors Italia, adattamento nostrano del format olandese De Verraders che dal suo debutto nel 2021 è stato rifatto in decine e decine di Paesi

In estrema sintesi, The Traitors è un programma in cui un gruppo di personaggi famosi (almeno nella versione italiana, in altre nazioni hanno partecipato anche concorrenti sconosciuti al pubblico) viene rinchiuso per dieci giorni in una casa e deve superare diverse prove ed eliminazioni cercando di scovare i colpevoli di fittizi omicidi: messa così può sembrare una specie di Grande Cluedo Vip, e in effetti in parte lo è, ma per saperne di più ecco come funziona, chi partecipa e perché vedere, o evitare, The Traitors Italia, di cui a fondo recensione trovate il trailer ufficiale.

The Traitors Italia: abbiamo partecipato in anteprima al nuovo realityChi c’è, dove si svolge e come funziona The Traitors Italia

Lo show, registrato circa un anno fa in un castello del Trentino (il sito primncipale è il Castel Valer a Ville d’Anaunia, in Val di Non, mentre le riprese in esterna sono al vicino Castel Nanno), è condotto da Alessia Marcuzzi (che su Prime aveva già presentato Red Carpet) e il cast di concorrenti del gioco è composto da: la regista Michela Andreozzi (Pensati Sexy, per dire un titolo disponibile su Prime), la showgirl Paola Barale (indimenticabile nella prima Ruota della Fortuna e a Buona Domenica), i conduttori Filippo Bisciglia (Tempation Island) e Mariasole Pollio (PrimaFestival), gli attori Alessandro Orrei (Mare Fuori), Giancarlo Commare (Qui non è Hollywood) e Giuseppe Giofrè (Amici), i comici Pierluca Mariti (Red Carpet), Tess Masazza (LOL 2) e Yoko Yamada (Italia’s got talent 13, Il Baracchino), il cantante (degli Almamegretta) e attore Raiz, la content creator e attrice Aurora Ramazzotti, il cuoco Daniele Resconi e il Maestro/comico Sergio Conforti meglio noto come Rocco Tanica di Elio e le Storie Tese. 

Quattordici concorrenti, di cui undici Leali (non Fausto) e tre che all’inizio vengono scelti come i Traditori: non è un grosso spoiler se vi diciamo che i tre prescelti sono Giuseppe, Mariasole e Rocco. 

Il gioco funziona così: di notte i traditori si ritrovano per decidere chi far fuori, di giorno i leali superstiti devono capire chi sono i traditori e provare a cacciarli dalla casa, rischiando di eliminare uno di loro. Se nel terzetto finale ci sarà anche un solo traditore, si aggiudicherà il montepremi di massimo centomila euro che sarà accumulato man mano attraverso varie prove in cui i concorrenti dovranno ricorrere a tutte le loro energie fisiche e un po’ anche a quelle mentali. Se invece i leali bandiranno dalla casa i tre traditori, si spartiranno il bottino messo da parte, ma questo lo scopriremo tra una settimana

Tra un “assassinio” dei Traditori, una “tavola rotonda” per bandire i presunti colpevoli e le prove giornaliere che mettono in palio anche delle immunità, i partecipanti al gioco confabulano e tramano spacciandosi tutti per leali, un po’ come, per chi gioca a carte, in una partita di briscola a chiamata che dura per dieci giorni.

Cosa ci è piaciuto e cosa no di The Traitors Italia

A parte i riferimenti a giochi di carte o da tavolo e ad altri reality show che sono stati condotti in passato da Alessia Marcuzzi, questo show non è molto diverso da Million Dollar Secret, che a sua volta è simile a qualunque gioco in cui un gruppo di persone deve trovare dei colpevoli: all’inizio, quando tutti vengono bendati per la scelta dei traditori, ci è venuto in mente anche il vecchio Lupus in Tabula

La sensazione di “già visto, già vissuto”, tuttavia, non è un problema (se non, al massimo, per gli avvocati di All3Media International) di The Traitors. Anche perché, rispetto a certi show simili fatti in America che sembrano sempre svolgersi in luoghi di cartapesta, qui le location trentine sono davvero meravigliose. 

E in un contesto così interessante, si passa sopra anche al fatto che i giochi per accumulare montepremi hanno il problema che non si capisce perché i concorrenti siano divisi in squadre se poi non c’è competizione ma necessaria collaborazione tra tutti, traditori compresi. 

Quello che più ci ha colpito, e in un certo senso messo a disagio, è in realtà l’elemento che funziona meglio di The Traitors Italia, e cioè le interazioni che si creano tra i concorrenti. Bugie, doppi giochi, colpi bassi, imbarazzi vari: ci ha impressionato rivedere certe dinamiche, talvolta un po’ grette, tra personaggi famosi che, alla fine, partecipano a un gioco che non cambierà più di tanto le loro carriere e vite (come può succedere a una persona normale che vince centomila euro). 

Man mano che il gioco andava avanti, abbiamo avuto la sensazione che i rapporti tra questi professionisti dello spettacolo si deteriorassero realmente, in modo quasi meschino. 

Vedere il solitamente allegro e gioviale Rocco Tanica rabbuiato e intento a dissimulare e mentire, per fare un esempio, ci ha fatto quasi tenerezza, pensando a quanto si sarebbe divertito dall’altra parte della barricata. Così come ci siamo sinceramente dispiaciuti nell’osservare i concorrenti avanzare sospetti sugli altri, molto spesso a sproposito, con parole e toni che in alcune occasioni vanno quasi a toccare sul personale. 

Da una parte, è il segno che il gioco è entrato davvero nella mente dei concorrenti e che quindi The Traitors Italia è uno show che funziona. Dall’altra, non vorremmo essere nei panni dei concorrenti quando si ritroveranno a dover lavorare insieme. 

Voto: 6.9