Secondo Reuters la conglomerata Ck Hutchison avrebbe avviato colloqui per consolidare con Iliad le sue attività in Italia. Il nodo dell’Antitrust
Ck Hutchison – la conglomerata con sede a Hong Kong che in Italia controlla WindTre – avrebbe avviato discussioni preliminari con Iliad per studiare una fusione delle rispettive attività di telefonia mobile in Italia, in quello che
sarebbe l’ennesimo tentativo di consolidare uno dei mercati delle telecomunicazioni più competitivi in Europa.
A rivelare i colloqui, a cui sia Iliad che Ck Hutchison hanno opposto un no comment, è stata Reuters, secondo cui gli asset di Iliad potrebbero essere valutati più di 3 miliardi di euro su base standalone.
L’operazione potrebbe configurarsi come una joint-venture tra Iliad e Wind Tre, oppure come un conferimento delle attività di Iliad in cambio di una quota azionaria dello spin-off delle attività di tlc europee a cui la conglomerata di Hong Kong starebbe lavorando.
Concentrazione
L’operazione ridurrebbe da quattro a tre gli operatori telefonici attivi in Italia, attenuando la pressione competitiva e aumentando la marginalità delle telco. La prospettiva di un consolidamento ha fatto decollare Tim a Piazza Affari, con le azioni del gruppo di tlc balzate nella seduta di giovedì 30 ottobre del 4,8% a 0,52 euro. «Siamo a favore di un consolidamento in Italia, non abbiamo mai nascosto che Iliad potrebbe essere un’operazione possibile. Al tempo stesso, non sarebbe un incubo per noi se ci fosse un consolidamento tra Wind e iliad», aveva detto Pietro Labriola, ad di Tim a maggio scorso. Sfumata la possibilità di un consolidamento Tim-iliad, probabilmente perché entrambi puntavano a guidare l’operazione, ora resta dunque da esplorare Wind-iliad. Una fusione tra Tim e Wind, infatti, andrebbe incontro allo scoglio Antitrust. «In linea con le nostre aspettative, le discussioni di M&A restano attive nel Sud Europa, in particolare in Francia, Spagna e Italia», hanno sottolineato gli analisti di Mediobanca, ricordando la recente fallita offerta da 17 miliardi di euro fatta da Bouygues, Iliad e Orange per Altice. Gli abboccamenti tra Ck Hutchison e Iliad «confermano che gli sforzi di consolidamento stanno facendo progressi anche nel mercato italiano».
Il faro dell’Antitrust
Quello tra Iliad e Wind Tre sarebbe l’ennesimo tentativo di fusione in Italia, dopo la riuscita acquisizione di Vodafone Italia da parte di Fastweb e le discussioni non finalizzate da Iliad sia con la stessa Vodafone Italia che
con Tim. In ogni caso l’operazione non potrebbe essere immediata:
la Commissione europea, nell’autorizzare la fusione tra 3 Italia e WindTre nel 2016, aveva vietato fino al 2026 un’integrazione tra Wind Tre e Iliad, il cui ingresso nel mercato italiano nel 2018 rappresentava proprio uno dei rimedi agli effetti anticoncorrenziali alla fusione tra 3 Italia e Wind.
Un’operazione tra Wind Tre e Iliad, che nel mobile hanno rispettivamente il 23,8% e il 10,9% del mercato, creerebbe il primo operatore davanti a Fastweb (30%) e dovrebbe fare i conti con un attento scrutinio da parte dell’Antitrust. In passato il ceo di Iliad, Thomas Reynaud, ha comunque chiarito che non è intenzione dei francesi cedere le attività in Italia, dove Iliad intende «continuare a crescere» valutando il consolidamento «non una necessità ma una opportunità».
31 ottobre 2025
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