È scaduto alle 20 di ieri sera ora locale, le 19 in Italia, l’ultimatum dato ad Hamas per evacuare i territori di Gaza controllati da Israele, oltre la Linea Gialla. I mediatori di Egitto e del Qatar hanno notificato ieri ad Hamas che avrebbe avuto 24 ore per spostare i suoi miliziani. Passata la scadenza, Israele potrà ora liberamente prendere di mira i membri di Hamas, nonostante il cessate il fuoco, con la benedizione di Stati Uniti, Egitto e Qatar. Intanto lo Stato ebraico Israele restituisce le spoglie di altri 30 palestinesi in cambio delle salme di due ostaggi consegnante ieri.
Punti chiave
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11:52
Nuovi attacchi israeliani a Gaza: 3 morti
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10:19
Israele restituisce le spoglie di altri 30 palestinesi in cambio delle salme di due ostaggi consegnante ieri
15:34
Lunedì a Istanbul vertice ministri dei Paesi musulmani per Gaza
Lunedì a Istanbul si terrà un vertice di ministri degli Esteri di Paesi musulmani riguardo alla situazione nella Striscia di Gaza. L’incontro servirà per “valutare i nostri progressi e discutere quello che possiamo ottenere insieme nella prossima fase”, ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, annunciando l’incontro, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo della Lettonia, Margus Tsahkna, ad Ankara. “I ministri degli Esteri dei Paesi musulmani, che hanno incontrato il presidente degli Stati Uniti (Donald) Trump a New York si incontreranno lunedì a Istanbul per discutere della situazione del cessate il fuoco a Gaza”, ha detto Fidan durante la conferenza, trasmessa dalla tv di Stato Trt, mentre sono attesi in Turchia al vertice di lunedì i ministri degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, del Qatar, della Giordania, del Pakistan, dell’Indonesia, dell’Arabia Saudita e dell’Egitto, oltre allo stesso Fidan.
14:38
Erdogan, ‘Hamas si attiene a tregua, Israele cerca di violarla’
“Hamas è stata meticolosa nel rispettare l’accordo (di cessate il fuoco per Gaza), mentre Israele sembra cercare una scusa per violarlo e riprendere i suoi massacri”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, sottolineando “la pessima reputazione di Israele nel mantenere le promesse”. Intervenendo a Istanbul al forum di Trt World, la versione internazionale della tv di Stato turca, Erdogan ha accusato ancora una volta Israele di utilizzare “la fame” dei palestinesi come un’arma e di volere nascondere la realtà uccidendo giornalisti nella Striscia di Gaza. “Le armi nucleari sono in Israele; le bombe più potenti sono in Israele. Israele ha la capacità di colpire Gaza quando e come vuole. Come può essere considerato innocente?”, ha aggiunto il leader turco.
14:07
Croce Rossa accompagna Hamas in ricerca dei corpi dei soldati Idf
“Rappresentanti della Croce Rossa internazionale accompagneranno una squadra di Hamas per verificare la posizione dei corpi dei soldati israeliani a est di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale”. Lo ha riferito il canale televisivo del Qatar al-Arabi citando proprie fonti.
14:04
Video-choc Ben Gvir in carcere, pena morte a terroristi
Non nuovo a questo genere di provocazioni, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir si è esibito in un nuovo video-choc da un carcere israeliano. Nel filmato, postato su Telegram, Ben Gvir mostra una decina di detenuti palestinesi stesi a terra a pancia in giù e con le mani legate dietro la schiena, sotto una gigantesca bandiera di Israele. A quanto raccontato dal ministro, si tratta di “terroristi” dei gruppi armati autori dell’eccidio del 7 ottobre 2023. “Questi individui della Nukhba (le forze speciali dell’ala militare di Hamas, ndr) sono venuti a uccidere bambini, donne, i nostri neonati. Guardateli oggi”, ha detto indicando con il dito gli uomini, tra cui uno visibilmente scosso da tremori. E delle dure condizioni di detenzione il ministro si è vantato: “Chiedete a qualsiasi terrorista che è stato nella mia prigione se vorrebbe tornare. Hanno paura, tremano e il numero degli attacchi è diminuito drasticamente”. Ma non basta. “C’è ancora qualcosa da fare: la pena di morte per i terroristi”, ha aggiunto. Ben Gvir ha minacciato di ritirare il suo sostegno al primo ministro Benjamin Netanyahu e alla coalizione di cui fa parte, se il suo disegno di legge a favore della pena capitale “per i terroristi” non sarà messo ai voti della Knesset entro il 9 novembre. In un altro video condiviso sui social media ad agosto, Ben Gvir si era fatto riprendere mentre minacciava il leader palestinese Marwan Barghouti, in carcere da 23 anni per una condanna a cinque ergastoli.
11:59
“Fece uscire video sugli abusi dei soldati israeliani”: silurata dall’Idf
Il ministro della Difesa israeliano ha dato il benservito alla responsabile legale dell’esercito israeliano (Idf), Yifat Tomer-Yerushalmi, accusata di aver partecipato alla fuga di notizie legata a un video che mostrava delle guardie carcerarie abusare di un detenuto palestinese di Gaza nel carcere di Sde Teiman. La donna, secondo i media israeliani, ha presentato questa mattina la sua lettera di dimissioni durante un colloquio col capo di Stato maggiore, Eyal Zamir. Prima dell’incontro, il ministro della Difesa, Israel Katz, aveva annunciato che Tomer-Yerushalmi “non tornerà al suo incarico alla luce della gravità delle accuse nei suoi confronti”.
“Farò in modo che giustizia sia fatta per tutti coloro che sono coinvolti nella sanguinosa diffamazione dei soldati delle Idf nel caso di Sde Teiman”, ha aggiunto Katz, promettendo presto di nominare un sostituto. Mercoledì, l’esercito ha annunciato un’indagine penale sul video che ha fatto scandalo e che si sospetta sia stato passato a Channel 12 News da persone vicini al capo della polizia e da alti funzionari della procura militare.
11:52
Nuovi attacchi israeliani a Gaza: 3 morti
Tre palestinesi sono stati uccisi nella notte a causa degli attacchi israeliane continuavano in diverse aree della Striscia di Gaza nonostante il cessate il fuoco: lo scrive Wafa citando fonti mediche.
11:26
Sky News: “La nostra troupe minacciata di arresto dall’Idf in Cisgiordania”
Una troupe di Sky News è stata minacciata di arresto dai soldati israeliani mentre stava facendo un servizio in Cisgiordania. Lo raccontano i giornalisti coinvolti spiegando di essere stati avvicinati da un veicolo militare israeliano mentre stavano realizzando un video in una zona presa d’assalto dai coloni. I soldati israeliani hanno invitato i giornalisti a lasciare la zona per la loro protezione dicendo che l’uliveto dove si trovavano, vicino a Turmosayya, era in realtà una zona militare chiusa. Poco dopo, però, hanno intimato loro di non spostarsi perché era in arrivo la polizia per arrestarli. Dopo che i giornalisti hanno chiesto spiegazioni, sono stati lasciati liberi di andare. Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno poi comunicato a Sky News che la loro missione è contrastare il terrorismo e hanno detto di condannare fermamente qualsiasi forma di violenza. Hanno inoltre affermato che avrebbero condotto un’analisi degli attacchi condotti dai coloni.
10:19
Israele restituisce le spoglie di altri 30 palestinesi in cambio delle salme di due ostaggi consegnante ieri
Israele ha restituito i corpi di altri trenta palestinesi in cambio delle salme dei due ostaggi consegnate ieri da Hamas. Lo riferiscono fonti ospedaliere di Gaza. Sono ancora undici gli ostaggi israeliani deceduti le cui spoglie rimangono ancora nel territorio della Striscia.
10:06
Washington Post: gli Usa rilevano centinaia di possibili violazioni diritti da parte di Israele
Un rapporto riservato di un organo di controllo del governo statunitense, ovvero l’Ufficio dell’Ispettore Generale del Dipartimento di Stato, ha rilevato che le unità militari israeliane hanno commesso “centinaia” di potenziali violazioni della legge statunitense sui diritti umani nella Striscia di Gaza, che richiederebbero “molti anni” di revisione da parte del Dipartimento di Stato. E’ quanto rivela in esclusiva il Washington Post che cita due funzionari statunitensi. E’ la prima volta che un rapporto del governo Usa riconosce la portata delle azioni israeliane a Gaza che rientrano nell’ambito di applicazione delle leggi Leahy, la storica legislazione che vieta l’assistenza degli Stati Uniti in materia di sicurezza alle unità militari straniere accusate in modo credibile di gravi violazioni dei diritti umani.
09:59
Media, Usa contro il piano di Israele su aiuti a Gaza
Gli Stati Uniti si oppongono al piano presentato da Israele per la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. L’Idf e la controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF) hanno proposto, scrive Haaretz, un piano che prevede la creazione di 10-20 punti di distribuzione lungo la cosiddetta Linea Gialla, il confine temporaneo lungo il quale sono schierate le Idf. Il piano è sostenuto dagli stessi funzionari che avevano spinto per l’operatività del GHF a Gaza che si è però rivelata deficitaria e ha causato parecchie uccisioni di palestinese in fila per il cibo. La vicinanza alla Linea Gialla consentirebbe presumibilmente all’Idf di garantire la sicurezza delle operazioni del Ghf.
09:40
Raid Idf nel sud del Libano: “Un morto”
Un uomo è morto e un altro è rimasto ferito in seguito a un raid aereo condotto dalle Idf nel sud del Libano, nel villaggio di Kunin, dove è stata colpita una motocicletta. Lo ha reso noto il ministero libanese della Salute.
09:24
Un ragazzo di 15 anni ucciso in scontri con Idf in Cisgiordania
Un 15enne palestinese, Yamin Samed Hamed, è morto per le ferite riportate dopo essere stato colpito in scontri con l’Idf in Cisgiordania, nel villaggio di Silwad a est di Ramallah. Secondo testimoni citati dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, i soldati israeliani avrebbero impedito all’ambulanza di raggiungere il ragazzo gravemente ferito. Solo in seguito, riferiscono sempre testimoni, le Idf hanno dato l’autorizzazione per il trasferimento del ferito all’ospedale di Ramallah.
09:00
Wafa, tre palestinesi uccisi in nuovi attacchi a Gaza
Tre palestinesi sono stati uccisi venerdì nella Striscia di Gaza, in violazione del cessate il fuoco, mentre le forze israeliane hanno continuato a colpire diverse aree dell’enclave, secondo quanto riferito da fonti mediche locali. Lo scrive l’agenzia di stampa Wafa. Tra le vittime figura il giovane Hamdi Ahmad Al-Breim, rimasto ucciso quando aerei israeliani hanno bombardato la sua abitazione nel quartiere di Musabbah, nella città di Abasan Al-Kabira, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia. Un altro palestinese, Mohammad Salem Qudeih, è morto a causa delle ferite riportate in un precedente attacco israeliano che aveva colpito una tenda di sfollati nella zona di Al-Mawasi, sempre nei pressi di Khan Younis. La terza vittima è un uomo colpito a morte da soldati israeliani in via Al-Jalaa, nel centro di Gaza City, secondo testimoni e fonti locali. Durante la notte, sempre secondo la Wafa, le forze israeliane hanno inoltre fatto esplodere diverse abitazioni a est di Gaza City e di Khan Younis, provocando forti detonazioni udite in tutta l’area. Le unità navali israeliane hanno infine aperto il fuoco al largo della costa di Gaza City, secondo le stesse fonti.
08:50
Israele: ex agente si dà fuoco davanti casa funzionario Difesa
Un ex poliziotto affetto da disturbo post-traumatico da stress si è dato fuoco davanti all’abitazione di un alto funzionario del Dipartimento di Riabilitazione del Ministero della Difesa a Neve Ilan. I vigili del fuoco hanno soccorso l’uomo e spento l’incendio che si stava sviluppando davanti l’abitazione. L’ex poliziotto, riporta il Times of Israel, è stato portato in ospedale in gravi condizioni.
08:28
Segretario Energia Usa cancella visita in Israele dopo rifiuto di Cohen a export gas in Egitto
Il Segretario all’Energia degli Stati Uniti Chris Wright ha annullato la visita che aveva in programma in Israele la prossima settimana dopo che il ministro dell’Energia e delle Infrastrutture israeliano, Eli Cohen, si era rifiutato di ratificare un accordo di esportazione di gas all’Egitto. Lo ha reso noto l’ufficio di Cohen, sottolineando che il ministro non avrebbe firmato l’accordo fino a quando “non saranno concordati prezzi equi per il mercato israeliano”. Si tratta dell’accordo da 35 miliardi di dollari per esportare gas naturale in Egitto firmato ad agosto dal giacimento israeliano Leviathan. L’Amministrazione Trump, si legge nella nota, ha esercitato forti pressioni su Cohen e sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu affinché approvassero l’accordo. Anche il colosso energetico statunitense Chevron, che gestisce il giacimento di gas, ha fatto pressioni su Israele affinché ratifichi l’accordo, riferisce Israel Hayom. Il Times of Israel sottolinea che si tratta del più grande accordo di esportazione nella storia di Israele. Cohen “ha chiesto che i prezzi per il mercato israeliano rimangano competitivi”, secondo quanto dichiarato dal suo ufficio. “Dato che le trattative non sono ancora state completate, Cohen si è rifiutato di approvare l’esportazione finché la questione non sarà risolta”, ha proseguito la nota. “Allo stesso tempo, sono in corso degli sforzi per risolvere gli aspetti diplomatici tra Israele ed Egitto”, ha aggiunto l’ufficio di Cohen.
02:37
Guterres (Onu): “Israele e Hamas rispettino gli accordi”
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, vuole vedere a Gaza le parti “fare tutto il possibile per rispettare i propri impegni previsti dall’accordo di cessate il fuoco”.
Parlando della restituzione dei corpi degli ostaggi israeliani da parte di Hamas, il portavoce dell’Onu ha ricordato che le Nazioni Unite “non sono tra le parti che stanno mediando questo accordo”.
“Lasciamo ai mediatori – ha aggiunto – il compito di decidere quali passi successivi intraprendere. Tuttavia, li incoraggiamo a fare tutto il possibile per trovare soluzioni pratiche che permettano di attuare pienamente le condizioni del cessate il fuoco”
02:34
Onu: “Operazioni umanitarie continuano tra restrizioni”
A Gaza le operazioni umanitarie continuano, anche se sottoposte a restrizioni da parte di Israele. Lo ha detto l’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari dell’Onu.
Mercoledì, ha dichiarato il portavoce Farhan Haq, sono state raccolte quasi 240 casse di teli, abiti invernali e kit igienici dal valico controllato da Israele di Kerem Shalom/Karem Abu Salem, avvicinandoli alle persone bisognose all’interno di Gaza.
02:24
“Usa offrono a Hamas uscita da aree controllate da Israele”
Gli Stati Uniti hanno proposto ai militanti di Hamas un passaggio sicuro dalle zone controllate da Israele a Gaza a quelle controllate dal gruppo. Lo riporta Axios citando alcune fonti. La proposta americana è stata consegnata ad Hamas mercoledì dai mediatori dell’Egitto e del Qatar e punta a stabilizzare il cessate il fuoco a Gaza. Pur esprimendo pubblicamente il proprio appoggio per gli ultimi raid di Israele, Donald Trump dietro le quinte si sarebbe lamentato, definendo l’attacco sproporzionato.
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