Dall’inizio dell’estate il prezzo delle nocciole in Turchia, Paese fulcro per la filiera di Ferrero, è quasi raddoppiato. L’azienda dolciaria italiana si è quindi trovata costretta a interrompere gli acquisti
Il gruppo dolciario Ferrero ha sospeso gli acquisti di nocciole turche, dopo che il loro prezzo è quasi raddoppiato dall’inizio dell’estate, quando una gelata primaverile e un’epidemia di parassiti in Turchia hanno ridotto la quantità di frutta secca disponibile per l’industria dolciaria.
Consumo e approvvigionamento di nocciole
È quanto riporta il Financial Times, specificando che la società italiana, che consuma circa un quarto della produzione mondiale di nocciole, sta attingendo alle proprie scorte e si sta rifornendo da Usa e Cile. Il prezzo delle nocciole naturali è salito da circa 9 mila dollari a tonnellata a giugno a 18mila dollari. La Turchia raccoglie in genere tra le 600.000 e le 700.000 tonnellate di nocciole all’anno, quasi due terzi dell’offerta mondiale, che ammonta a circa 1,1 milioni di tonnellate.
La produzione turca
Quest’anno però, gli operatori commerciali ritengono che la produzione turca potrebbe scendere a 500.000 tonnellate o meno, restringendo un mercato già di per sé limitato. Marco Botta, direttore generale di Ferrero Hazelnut Company, ha assicurato alla testata britannica che quest’anno la copertura è ampia e non vi è alcuna fretta di acquistare. Tuttavia, la Turchia rimane il fulcro della filiera dell’azienda italiana che ha l’obiettivo di raddoppiare il fatturato entro otto anni.
31 ottobre 2025
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