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Anche la Movistar reagisce in seguito alla sospensione di Oier Lazkano da parte dell’UCI. Dopo mesi di incertezza riguardo le ragioni dell’assenza dalle corse del corridore spagnolo, il massimo organismo del ciclismo ha annunciato ieri che l’ex campione spagnolo è stato sottoposto a dei controlli a seguito di alcune anomalie nel suo passaporto biologico su un periodo di cinque anni, dal 2020 al 2024. Dopo la prima reazione da parte della sua attuale squadra, la Red Bull – Bora – hansgrohe (con la quale non ha mai corso nel periodo incriminato), anche il suo team precedente, con il quale ha corso nel triennio 2022-2024 ha voluto fare alcune precisioni dopo essere stato a sua volta contattato dalla federazione internazionale.
“Con la presente – si legge nella mail che il team iberico ha voluto condividere – l’Unione Ciclistica Internazionale vi informa che il corridore spagnolo Oier Lazkano ha commesso una violazione del Regolamento Anti-Doping per aver usato una sostanza proibita e/o un metodo proibito, come da articolo 2.2 del Regolamento UCI. Questa affermazione è supportata dall’opinione unanime rilasciata il 23 ottobre 2025 da un pannello di tre scienziati esperti basandosi su un profilo ematico composto dai campioni forniti dal corridore fra il 7 gennaio 2020 e il 30 dicembre 2024 che stabilisce quanto segue: ‘È altamente probabile che una sostanza o un metodo proibito sia stato usato ed è improbabile che il passaporto il risultato di qualsiasi altra causa’. Gli esperti sono giunti a questa conclusione dopo aver rivisto il Passaporto Biologico del corridore, oltre alle spiegazioni e alla documentazione fornita dal corridore”.
Contattata in quanto Oier era sotto contratto con il team in quel periodo, la Movistar ha voluto ovviamente rispondere e rendere nota la propria posizione, iniziando col far notare di essere venuta a conoscenza dei fatti solamente ieri, 30 ottobre, quando l’UCI ha reso pubblica la sanzione e ha mandato anche la mail. “Inoltre – si legge nel comunicato – durante le tre stagioni (sulle cinque di riferimento) tutti i controlli a cui Lazkano è stato sottoposto da parte dei vari organismi nazionali e internazionali, così come a quelli interni del team, hanno dato esito negativo. Pertanto, era materialmente impossibile essere a conoscenza, ma neanche intuire, di alcuna anomalia come quelle presentate nel procedimento aperto dall’UCI”.
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