VENEZIA – Dopo il Banksy, un altro murales fa bella mostra di sé a palazzo San Pantalon, a pochi passi da campo Santa Margherita. Nei giorni scorsi è apparso a fianco alla porta di accesso dell’edificio di proprietà di Banca Ifis un altro graffito. Basta salire il ponte di San Pantalon per rendersi conto che vicino alla porta d’ingresso dello stabile c’è un volto che sembra eseguito con la tecnica della pixellatura, con tutta probabilità rappresentante un bimbo senza capelli. A seguito della rimozione del celebre “The migrant child” attribuito allo street artist Banksy, ecco che l’ignoto disegnatore occupatosi della nuova opera potrebbe aver voluto immaginare una prosecuzione della crescita del “child”, in una sorta di continuità con il precedente graffito. L’immagine che appare oggi è quella di un volto stilizzato, effettuato grazie a una tecnica moderna. Questa potrebbe esser letta come un desiderio di porre una riflessione sulla contrapposizione tra un palazzo ricco di storia, come quello di Venezia, e una cifra stilistica che invece vuole affidarsi alle moderne tecniche di dimensione artistica. Anche l’assenza dell’uso del colore, limitandosi alle poche sfumature che stanno attorno al bianco e nero, sembra rimandare a un concetto che vuole esprimere una dicotomia. 

APPROFONDIMENTI













Il murales

E così il palazzo acquistato continua ad attrarre artisti o presunti tali. Ed è curiosa la storia di tale edificio, visto che, rimasto invenduto per anni, non appena ci ha messo le mani Banksy ha subito trovato un acquirente, facendo schizzare in alto il proprio valore. Quel dipinto è ora in restauro, visto che a luglio scorso è stato trasferito per preservarne il suo valore, sebbene l’artista inglese non abbia mai disdegnato la caratteristica dell’evanescenza delle sue espressioni artistiche. Esposto volutamente alla marea, alle intemperie e alla nota umidità cittadina, il dipinto si stava deteriorando, quindi è stato deciso di proteggerlo affidandolo a un restauro conservativo. Impossibile oggi dare da subito una lettura a quanto espresso e ai vari messaggi più o meno espliciti che si possono individuare, perché, di fatto, potrebbe anche semplicemente celarsi il desiderio di apparire da parte di qualcuno. Un modo per cercare di farsi notare in una struttura che è balzata agli occhi del mondo solo che dopo Banksy ci ha disegnato sulla parete il suo migrante. 
Nel frattempo, da Banca Ifis confermano che l’autore al momento sia ignoto. Nessuno avrebbe rivendicato il dipinto, perciò allo stato attuale è impossibile capire di chi sia. Anche l’area di accesso non ha aiutato, perché pare che nessuno abbia visto chi sia stato a effettuare il disegno.