di
Marco Calabresi
Dopo la vittoria con Shelton, oggi Jannik Sinner affronta la semifinale del Masters 1000 di Parigi contro Zverev. Ieri lo sfogo con Darren Cahill e il resto dello staff: «Io ho una pausa e voi siete seduti, c….»
La volata francese si fa con la racchetta in mano. «Al ranking in questo momento non ci penso», ammette Jannik Sinner dopo aver giocato e vinto l’ottava partita in 10 giorni: probabilmente è così, ma ricordando la voglia di cambiare il suo gioco che gli provocò la sconfitta di New York, sotto il cappello ci sono gli occhi di chi domani sera vuole poter riguardare Carlos Alcaraz dall’alto verso il basso, anche fosse per una sola settimana.
Nel giorno della sua partita numero 400 a livello Atp (a 24 anni…), Sinner ha riscritto un altro record: se a Vienna aveva agganciato Fabio Fognini e Adriano Panatta a 42 semifinali, ora è il primo azzurro di sempre. Era solo questione di tempo, come la prima semifinale indoor a Parigi, la città a cui è legata la più grande delusione del 2025 (la sconfitta al Roland Garros) ma che lo ha comunque portato nella top 4 nove volte su 11.
In vista del weekend, e di una semifinale da giocare oggi alle 17 contro Zverev («una partita molto fisica», aveva detto Sinner dopo la sua, indipendentemente da chi sarebbe stato il vincitore dell’ultimo quarto), inserire la modalità «risparmio energia» nella macchina era indispensabile.
Ecco perché in 70 minuti la pratica Ben Shelton è stata archiviata: il numero 6 del mondo, ma molto più lontano dal livello di Sinner di quanto dica il ranking, a vagare il campo alla ricerca di soluzioni che probabilmente già sapeva di non poter trovare. Venti errori non forzati, di cui cinque doppi falli, sono il risultato di una caccia al bug nel computer Sinner che non c’è. Ma un momento delicato, prima di festeggiare il 24º successo di fila indoor, c’è stato: dopo il controbreak subito a zero nel secondo set, Jannik si è avvicinato al suo box chiedendo maggiore sostegno. «Io ho una pausa e voi siete seduti, c….».
In attesa che Darren Cahill si faccia convincere o meno a rimanere nel gruppo, e in una settimana comunque complicata anche solo per il sovraccarico di fatica, l’uomo di ghiaccio si è sentito solo per un attimo e alla sua seconda famiglia lo ha voluto far notare.
«Nessun risultato va dato per scontato», ma tutto quello che è venuto dopo è stata pura normalità, con il match chiuso con una volée di rovescio che è l’antitesi a un gioco fatto di potenza sprigionata da tutti i colpi, ma il frutto di quel lavoro sui dettagli che il team Sinner si augura possa servire nel giorno in cui i due grandi rivali si ritroveranno uno contro l’altro. Torino è la destinazione inserita sul navigatore di entrambi, ma anche di Lorenzo Musetti, che però è stato costretto a impostare una tappa intermedia, Atene, perché la volata in stile tour de France per l’ultimo posto nelle Finals è diventata feroce.
Felix Auger-Aliassime, ieri, ha battuto anche Vacherot e ora ha solo 90 punti da recuperare sull’ottava posizione nella Race: superasse oggi Bublik (anche lui in corsa) ci sarebbe il sorpasso su Musetti, conquistasse La Défense (e Sinner, in questo senso, è alleato di Musetti) chiuderebbe i giochi senza aspettare l’ultima settimana, dove Felix sarà a Metz e Lorenzo ad Atene, la nuova casa di Djokovic. La famiglia di Nole organizza il torneo, Musetti deve andargli a rovinare la festa. Nell’attesa della resa dei conti, buone Wta Finals a Sara Errani e Jasmine Paolini: oggi, a Riad, tocca a loro.
1 novembre 2025 ( modifica il 1 novembre 2025 | 08:07)
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