Scontri tra polizia e manifestanti del corteo antifascista a Cagliari, tra via Lanusei e via Sonnino, in pieno centro cittadino. Durante uno dei tentativi di superare il cordone di polizia e raggiungere il corteo di Blocco Studentesco, a poche centinaia di metri, un gruppo ha provato a forzare lo sbarramento e oltre gli idranti è partita la carica degli agenti antisommossa. Tre manifestanti sono stati fermati e trasferiti nelle camionette. Un’altra persona che invece stava filmando il presidio di Blocco Studentesco è stata identificata dopo alcuni momenti di tensione.

Idranti sui manifestanti

Già in precedenza c’erano stati diversi tentativi di forzare il cordone di polizia da parte degli antifascisti, respinti con gli idranti dalle camionette del Reparto Mobile. Dopo il primo tentativo di superare lo sbarramento delle forse dell’ordine in via Sonnino, gli antifascisti hanno provato nuovamente in Via Lanusei, cercando di aggirare tutti i blocchi della polizia ma non ci sono riusciti e sono stati nuovamente fermati. Momenti di tensione e diversi faccia a faccia nei quali sono volate bottiglie e fumogeni, ma non si sono registrati feriti, soprattutto, i due cortei sono stati tenuti sempre separati. In serata gli antifascisti si sono anche presentati in massa davanti alla questura per attendere la liberazione dei fermati, continuando a gridare i loro slogan.

I due cortei

Il rischio di scontri era già nell’aria da ieri, quando si è tenuto il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per definire lo sbarramento di sicurezza delle forze dell’ordine. Gli attivisti di Blocco Studentesco erano stati autorizzati a fare un piccolo corteo per le strade del centro e, appena si è sparsa la notizia, alcuni gruppi antifascisti si sono organizzati sui social e hanno previsto una contromanifestazione non autorizzata a poche centinaia di metri dagli altri. Già nel pomeriggio gli antifascisti hanno da subito tentato di superare il blocco della polizia ma sono stati respinti. Il tutto accadeva proprio mentre gli attivisti di estrema destra iniziavano a sfilare un isolato più in là, portando uno striscione con la scritta “casa mia non è casa tua”, riprendendo le parole, modificate, di una nota canzone di Ghali.

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