Jia Tolentino, redattrice del New Yorker e autrice di Trick Mirror, ha dialogato con Demi Moore in un Q&A tenutosi al New Yorker Festival, durante il quale l’attrice ha parlato di cosa significhi conciliare maternità e cinema a Hollywood e della pressione estetica cui si è ritrovata sottoposta subito dopo il parto.
Nel corso della conversazione, l’attrice è riandata con la memoria al film Codice d’onore, in cui ha recitato accanto a Tom Cruise. Durante le prove del film, Moore era incinta di otto mesi, cosa che la star di The Substance sospetta abbia messo a disagio l’attore.

Demi MooreCraig Barritt/Getty Images
«Credo che Tom stesse morendo dall’imbarazzo. In realtà io stavo bene, anche se la bambina si muoveva un po’, ma mi sono resa conto che lui era un po’ a disagio», racconta Moore, che durante l’incontro ha parlato di come a un certo punto abbia capito che l’industria cinematografica la stava costringendo a scegliere tra maternità e carriera. «È una delle tante cose che non avevano alcun senso. Così mi sono chiesta perché non potessi avere entrambe le cose… Adesso, però, ripensando a quel periodo, mi dico: “A cosa diavolo stavo pensando?”. Non so cosa stessi cercando di dimostrare, ma devo ammettere che all’epoca non avevo tutto il sostegno che ho oggi», ha confessato Demi Moore.
L’attrice ha anche ricordato di aver subito pressioni per «recuperare la linea» poco dopo il parto. «Dato che avrei indossato un’uniforme militare, ho iniziato ad allenarmi e ho cercato di rimettermi in forma già prima di partorire. Il giorno che mi si sono rotte le acque, sono andata a fare una camminata di due ore e mezza. Ho fatto 38 chilometri in bicicletta e poi sono andata a ballare in un club reggae: così la bambina è nata con due settimane e mezzo di anticipo», confessa l’attrice, che in Codice d’onore interpreta il tenente comandante JoAnne Galloway.