Milano, 2 novembre 2025 – Silvio Garattini: 97 anni il prossimo 12 novembre, oncologo e farmacologo di fama internazionale. Si è mai ammalato di tumore?

“Sì, era molto maligno ma è andato tutto a posto”. Il professore a metà pomeriggio risponde dal Mario Negri che ha fondato nel 1963, oggi è il presidente del ‘suo’ Istituto di ricerca.

Qual è l’elisir di lunga vita?

“Non esiste. Le probabilità di avere un’esistenza lunga dipendono da quello che facciamo, fin dall’inizio”.

Silvio Garattini sui tumori: “Quali sono le buone abitudini che ci allungano la vita”

Noi italiani siamo longevi.

“Molto longevi, viviamo in media 83, 6 anni. Ma se andiamo a guardare a quello che ci deve interessare di più, la durata di vita sana, scendiamo al quindicesimo posto. Perché non ci rendiamo conto che la maggior parte delle malattie sono evitabili”.

Cosa serve?

“Noi dobbiamo fare una grande rivoluzione culturale, fare in modo che l’attenzione principale della medicina e anche la nostra sia rivolta alla prevenzione. Tutti sappiamo quali sono le buone abitudini”.

Merita ripeterle.

“Le vaccinazioni, gli screening, non fumare, non bere alcol, non assumere droghe, non giocare d’azzardo. Poi le cose positive: un’alimentazione varia e moderata, mangiare poco è la cosa più importante. Quindi attività motoria, sonno adeguato e relazioni sociali. Soprattutto dopo la pensione. Perché abbiamo bisogno che il cervello sia sempre in funzione”.

Il costo totale del cancro nel 2022 è stato di 20 miliardi (fonte Aiom, Associazione italiana di oncologia medica)

Il costo totale del cancro nel 2022 è stato di 20 miliardi (fonte Aiom, Associazione italiana di oncologia medica)

Perché cita il gioco d’azzardo?

“Intanto perdere soldi ci provoca ansietà e depressione, c’è chi si suicida”.

Fa sempre 5 chilometri al giorno?

“Certo. Può capitare che non riesca a mantenere quel ritmo perché è brutto tempo. Ma poi recupero”.

Nella vita serve disciplina?

“Più che altro bisogna acquisire buone abitudini. Camminare è anche un modo per riflettere, per pensare, dà una serie di vantaggi. Lo stesso se ci si abitua a mangiare poco”.

A questo link le info dell’Istituto Mario Negri

Poco e spesso?

“No, poco e basta. Io, ad esempio, tendo a limitare moltissimo il pasto del mezzogiorno”.

Le statistiche ci ricordano che il 40% dei tumori si eliminerebbe con uno stile di vita sano.

“Sì, e soprattutto le due componenti principali sono il fumo e l’alcol. Ogni anno muoiono quasi 180mila persone di cancro in Italia, un numero notevole. Solo di farmaci anti tumorali spendiamo oltre sei miliardi. E abbiamo 4,5 milioni di diabetici di tipo 2, altra malattia evitabile”.

Qual è la cosa che la disturba di più sui tumori?

“Mi dispiace vedere la gente che fuma, che beve alcol. Sono due cancerogeni molto importanti. Poi, vero, ce ne sono tanti altri. Ad esempio l’inquinamento. Ed è sempre molto difficile distinguere”.

Una vita nella scienza: qual è il suo grande rimpianto?

“Che non ci siano fondi sufficienti per fare un’adeguata ricerca in Italia. Spendiamo circa la metà della media dei paesi europei. Per raggiungere la Francia, dovremmo avere a disposizione quasi 22 miliardi in più all’anno. Perché accade? Perché tutti i governi hanno sempre considerato la ricerca una spesa anziché un investimento. Purtroppo la scienza non è popolare nel nostro paese”.

Invece qual è la sua soddisfazione più grande, partendo dal Mario Negri?

“Ad esempio vedere tanti giovani che continuano a impegnarsi per fare il dottorato di ricerca”.

Che cosa le piacerebbe trasmettere a un medico che comincia ora, e che di solito vuole scappare nella sanità privata?

“Mi piacerebbe prima di tutto che potesse avere uno stipendio adeguato per non fuggire all’estero. Moltissimi ormai se ne vanno”.

La sua giornata a che ora inizia?

“Mi alzo verso le 8, ho sempre mantenuto più o meno le stesse abitudini. Una differenza è che prima viaggiavo molto all’estero, adesso prevalentemente in Italia”.

Il segreto per non stancarsi qual è?

“Avere passione. Così ci si diverte. Però bisogna avere cose a cui si è interessati. Per questo dico sempre, quando vai in pensione, anzi prima, pensa a cosa vuoi fare. Può essere un hobby o volontariato. Ma ci dev’essere continuità. Le regole sono semplici. Mantenere viva l’attenzione, avere interessi, fare in modo che il nostro cervello continui a lavorare, altrimenti perde la capacità cognitiva”.

Secondo statistiche consolidate, il 40% dei tumori potrebbe essere evitato grazie a uno stile di vita sano con due pilastri, assenza di fumo e di alcol

Secondo statistiche consolidate, il 40% dei tumori potrebbe essere evitato grazie a uno stile di vita sano con due pilastri, assenza di fumo e di alcol