Entra nel vivo la settima edizione dell’Edera Film Festival di Treviso. Giovedì 31 luglio ad aprire la seconda giornata di Festival, sarà una selezione di ben sei cortometraggi in concorso.
CORTOMETRAGGI
In Sala 1, dalle ore 15:30, Francesco Gheghi presenta il suo corto “La buona condotta” (Italia, 14’). Lucio e Annamaria vengono interrotti in un momento di intimità dall’arrivo della figlia, che versa in condizioni pietose: singhiozzando, Alma racconta di essere stata tradita dal fidanzato, ma di averla al tempo stesso combinata grossa. L’opera prima firmata da Francesco Gheghi è una tagliente rilettura di molti fatti di cronaca cui ci si è tristemente abituati. Si prosegue con “La Zima del Signor” di Alessandro Padovani (Italia, 19’) – Maria non si rassegna al destino infausto che sta per sottrarle la sorellina malata e, cercando di annegare il dolore in un’osteria, finisce per conoscere Toni, un bevitore abituale che le racconta di una vetta remota su cui appare il Signore a chi lo invoca. Con la sua nuova opera Alessandro Padovani torna a ritrarre le Alpi bellunesi, retrocedendo fino all’alba del Novecento; “Happy Snaps” di Tyro Heath (Regno Unito, 12’) – Gabriel è in procinto di partire per Newcastle, dove dovrà trattenersi a lungo: decide così di passare l’intera giornata prima del viaggio in compagnia di Sami, scattando quante più foto possibili con una macchina analogica. Girato interamente nell’Isola di Sheppey (Inghilterra sud-orientale), il cortometraggio più recente di Tyro Heath si ispira a vicende autobiografiche; “Largohen dallëndyshet” di Deni Neli (Italia, Albania, 20’) – Landi e il suo fratellino Endri trascorrono l’infanzia affiancando il padre nel duro lavoro quotidiano, senza ricevere in cambio alcun segno di gratitudine. Il figlio maggiore sogna di fuggire: avrà la forza di abbandonare il nido? Per realizzare il suo corto di debutto, Deni Neli ha preso spunto dai racconti di suo padre e dai propri stessi ricordi dell’Albania degli anni ‘90; “Comunque bene” di Beatrice Baldacci (Italia, 17’) – Lisa tira avanti, accontentandosi di una quotidianità che non la soddisfa più di tanto. Un giorno come ogni altro viene contattata dal padre, dal quale vennero abbandonate lei e sua madre malata: Claudio dice di voler riallacciare i rapporti, ma intende anche confessare un segreto taciuto per quindici lunghi anni. Beatrice Baldacci affina, su tutte, l’abilità di suggerire emozioni forti senza necessariamente ricorrere alla parola; “Nonostante tutto” di Simone Guarany (Italia, 10’) – Massimiliano e Giuseppe occupano la stessa stanza d’ospedale; affetti da SLA, affrontano il tempo che rimane loro con spirito molto diverso. Un piccolo grande incidente li spinge a un duro confronto. Per il suo debutto dietro la macchina da presa, Simone Guarany prende liberamente ispirazione al proprio spettacolo teatrale “CASO, MAI – L’imprevedibile virtù della dignità”. In sala, a dialogare con il pubblico, il regista Alessandro Padovani con il produttore Marco Possiedi per “La Zima del Signor”.
DOCUMENTARI
Alle ore 18 in Sala 1 la sezione Documentari apre con “Le prime volte” di Giulia Cosentino e Perla Sardella (Italia, Spagna, 16’) – Emilia e Caterina hanno trascorso la loro adolescenza in collegio; quando riuscivano a sottrarsi alla monotonia delle lezioni, si divertivano a condividere un microfono al quale inventavano storie e confessavano desideri segreti. Giulia Cosentino e Perla Sardella elaborano una narrazione caleidoscopica che affianca vecchi filmati di famiglia, riprese originali realizzate in pellicola, pagine di diario, frammenti epistolari e falsi documenti sonori. Prosegue con “Un respiro parziale ma intero” di Lorenzo Spinelli (Italia, 17’) – Nel 2018 Lorenzo ascolta a teatro i testi di Patrizia Cavalli dalla viva voce dell’autrice: ha così inizio un rapporto privilegiato che durerà fino al 2022, anno in cui la poetessa muore. Lorenzo Spinelli opta per un dialogo raffinato, risultante dall’alternanza di componimenti declamati dalla stessa Cavalli, cronaca degli eventi ed esternazione di sentimenti affettuosi; “Ogni pensiero vola” di Alice Ambrogi (Italia, 64’) – Il centro diurno dell’ASL di Roma 1 ospita giovani tra i 15 e i 25 anni con difficoltà sociali e disturbi psichiatrici: sei di loro decidono di raccontare le proprie esperienze alle videocamere. Per merito del tatto usato dalla troupe guidata da Alice Ambrogi, i protagonisti che il pubblico ha la fortuna di conoscere si aprono come forse non hanno mai fatto. La regista Alice Ambrogi sarà presente con Niccolò Crespi, co-autore del film, per una sessione di Q&A con il pubblico.
LUNGOMETRAGGI
Si prosegue alle 18 in Sala 2 con il lungometraggio “L’oro del Reno” di Lorenzo Pullega (Italia, 91’). Un regista viene incaricato di realizzare un documentario che celebri il più famoso fiume tosco-emiliano: accetta e si mette subito in viaggio, alla ricerca di spunti narrativi che troverà in abbondanza navigando dalla sorgente alla foce. Il lungo di debutto firmato da Lorenzo Pullega non ne tradisce lo stile fantasioso e bizzarro, presentandosi come un singolare mockumentary. In sala il regista Lorenzo Pullega per una conversazione con il pubblico. A conclusione di questa seconda giornata di festival, sempre in Sala 2 alle 20:30, il lungometraggio “Brenta Connection” di Cristian Tomassini (Italia, 88’). Lungo le rive del Brenta le strade di un paese di provincia brulicano però di gente indaffarata nelle attività più disparate: c’è chi si reca dall’amante, chi citofona agli sconosciuti, chi fa il vigilante in borghese… e chi, scoperto un tesoro, vuole appropriarsene. Quelle menzionate sono solo alcune delle molte sottotrame che, nate dalla suggestione di un fatto reale, vengono inanellate da Cristian Tomassini. Il regista Cristian Tomassini sarà presente in sala per una sessione di Q&A con il pubblico.