Tra le misure di sostegno economico più apprezzate dalle famiglie italiane c’è il bonus nuovi nati da 1.000 euro, il contributo introdotto nel 2025 e destinato a chi è diventa genitore dal 1° gennaio di quest’anno.
Con l’arrivo della nuova Legge di Bilancio 2026, molti si chiedono se il beneficio sarà rinnovato o se rischia di scomparire.
Vediamo cosa sappiamo finora — e perché le famiglie in attesa non hanno di che preoccuparsi.
Nella Legge di Bilancio 2026 nessun riferimento al bonus nuovi nati
Scorrendo il testo della manovra economica 2026, non si trova alcun riferimento diretto al bonus nuovi nati da 1.000 euro. Una mancanza che ha generato qualche dubbio tra i futuri genitori e le famiglie in attesa di un figlio.
In realtà, la Legge di Bilancio non interviene sul punto semplicemente perché non ce n’era bisogno: il bonus è già programmato per il biennio 2025–2026 e quindi non necessita di una nuova approvazione.
La conferma arriva da una fonte ufficiale, che chiarisce definitivamente la questione.
Conferme dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia
Sul sito istituzionale del Dipartimento per le Politiche per la Famiglia della Presidenza del Consiglio si legge infatti che la misura è già attiva anche per il 2026.
“Al fine di promuovere il contributo economico di 1.000 € per ogni bambino nato o adottato nelle annualità 2025 e 2026, detto anche ‘Bonus nuovi nati’, il Dipartimento per le Politiche per la Famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri ha promosso una nuova campagna di comunicazione istituzionale, disseminata dal 26 settembre 2025 all’interno dei canali social più utilizzati.”
Questo significa che il bonus da 1.000 euro è confermato anche per i nati o adottati nel 2026, e che le famiglie non devono temere uno stop del contributo.
ISEE fino a 40.000 euro e calcolo più favorevole dal 2026
Il bonus nuovi nati è riservato alle famiglie con ISEE fino a 40.000 euro, soglia confermata anche per il 2026. Ma c’è una novità che renderà più facile rientrare nei requisiti: dal prossimo anno, il valore della prima casa non verrà più incluso nel calcolo dell’ISEE, se il suo valore catastale non supera i 91.500 euro.
Una modifica importante, che amplia la platea dei beneficiari e permetterà a molte famiglie con redditi medi di accedere al contributo una tantum.