di
Gaia Piccardi
Jannik ha riconquistato la prima posizione della classifica e resterà numero 1 per una settimana. L’altoatesino ricarica le batterie prima del gran finale
Inciso nel libro del tennis l’ultimo rovescio lungolinea, quando la conquista del Master 1000 di fine stagione è completata e il numero uno della classifica riconquistato, gli riaffiora sul volto l’espressione del giugno 2024, quando toccò per la prima volta la vetta. Un misto di gioia trattenuta, furbizia, infantile senso di colpa: l’ho combinata grossa un’altra volta.
Dal Roland Garros a La Defense. Parigi, o cara. Il destino dà ancora appuntamento a Jannik Sinner in riva alla Senna, il luogo dell’anima in cui l’uomo in missione per conto degli dei (e di se stesso) si conferma uno straordinario realizzatore di opportunità.
Perdendo inopinatamente al primo turno, Carlos Alcaraz gli aveva aperto uno spiraglio per riprendersi il ranking, e Jannik infila il piede nella porta, impedendole di chiudersi. Batte Felix Auger-Aliassime in due set: 6-4, 7-6. Conquista per la prima volta l’indoor parigino, 23° titolo in totale, quinto dell’anno; infila la decima vittoria consecutiva in tredici giorni (Vienna più Parigi), la 26ª sul veloce al chiuso, confermandosi ingiocabile dal novembre 2023, quando si arrese in finale a Torino a Djokovic dopo averlo sconfitto nel girone. E poco importa se terrà lo scettro per una settimana appena, la 66ª, per poi restituirlo lunedì 10 novembre ad Alcaraz, quando l’algoritmo dell’Atp scaricherà i punti delle Finals di cui difende la coppa. È un regno momentaneo che fa bene al morale, all’umore, al tennis e al portafoglio: «Sono arrivato con un po’ di dubbi — dice —, però quest’anno ci tenevo a mettermi in gioco anche qui. Il n.1 è un risultato incredibile considerando tutto quello che è successo…». Sarà il Master di Torino, che mette in palio 5 milioni di dollari per il vincitore imbattuto, a decidere il re del 2025. Un finale col botto.
Parte subito aggressivo: strappa il servizio all’avversario. Consolidare il vantaggio non è un problema, poi sui radar non compaiono altre palle break. Schiacciato dalla pressione disumana del gioco percussivo di Sinner, Aliassime si aggrappa al servizio, spesso al corpo (strategia usata senza successo anche da Shelton nei quarti). Tiene il punto del 3-5, poi si consegna nelle mani del ragazzo di Sesto Pusteria: palla corta senza veleno del canadese, sulla quale Sinner si produce in una comoda spazzolata di dritto. 6-3 in 44’.
A New York, nella semifinale dell’Open Usa, perso il primo set Auger-Aliassime aveva avuto una reazione. Infatti la spinta di Felix cresce, spesso si ritrova a comandare lo scambio; fino al 3-3 l’equilibrio regge. Poi sulla superficie del canadese al servizio, che già aveva annullato due palle break nel primo game, si aprono tre crepe: le richiude con la cementina del servizio (81% di punti vinti sulla prima ma Sinner fa segnare il 91%), tiene il settimo game con un ace. Sul 5-4 per Aliassime, Sinner è costretto ad allungare il set. Imposta un game prudente, mentre il rivale arrota il top per restituirgli sempre palle sopra la spalla, l’antidoto con cui i nemici cercano spesso di intossicarlo. Un raro doppio fallo sinneriano porta il canadese a due punti dal set. Troppa grazia: Felix si suicida con un dritto lungo, il nastro fa il resto. È necessario il tie break, esercizio in cui l’azzurro eccelle, per indirizzare la sfida. Aliassime lo apre con una bella smorzata (1-0), mentre si alza il volume del tifo, speranzoso di un terzo set. Ma Jannik non è dello stesso parere: vuole chiudere e pensare alle Finals. Stringe la morsa (3-2), con due servizi a disposizione (5-2). Aliassime è nell’angolo. Sinner mette fine alla vicenda con un rovescio angolatissimo che butta fuori dal campo il canadese, e firma l’ennesima impresa con il rovescio lungolinea.
Due giorni off, lunedì e martedì, sono il meritato premio per due settimane da urlo, in Austria e in Francia. Come se non bastassero gli altri numeri a suo favore, nell’anno in cui è stato fermo tre mesi per le conseguenze del caso doping Sinner è il giocatore con la più alta percentuale di successi: 59 giocate, 53 vinte, 6 perse (4 da Alcaraz). Significa 89,8%. «Serve bene, risponde nei piedi, colpisce fortissimo: la dimensione indoor lo esalta. Al chiuso, non ha debolezze» è l’analisi di Aliassime, che rinuncia a Metz sperando in un passo falso di Musetti, costretto a vincere ad Atene per qualificarsi alle Finals. Sinner sbarcherà a Torino mercoledì. «Ho fatto una cosa enorme. Sono contento, è un periodo pazzesco. Adesso, vada come vada» dice sornione. Andrà come vuole lui, ça va sans dire.
3 novembre 2025 ( modifica il 3 novembre 2025 | 07:16)
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