Quel quadro — un olio su tela di Giorgio de Chirico, realizzato nel 1969 e raffigurante la storia di Venezia — apparteneva al padre del giornalista Rai (oggi in pensione) Amedeo Goria. L’opera, venduta per 35 mila sterline nel 2015 all’asta londinese della Christie’s, era stata rubata anni prima dall’abitazione di Aldo Goria, medico condotto e padre del giornalista, scomparso da tempo, in un paese vicino a Ivrea. Quel quadro sarebbe anche stato oggetto di alterazione (ridipinto) per oscurarne la provenienza.
La richiesta del giornalista
Oggi, a voler rientrare in possesso del dipinto è proprio Amedeo Goria, che, tramite il suo legale avvocato Paolo Mendolicchio, ha deciso di opporsi alla richiesta di archiviazione dell’indagine e di chiedere la riapertura del fascicolo. La procura di Ivrea, infatti, ritiene che il reato di ricettazione, per il quale risulta indagato Marco Germasi, sia ormai prescritto. L’udienza davanti al gip del Tribunale di Ivrea è fissata per il mese di aprile.
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15 Ottobre 2025
Nell’atto di opposizione all’archiviazione, il giornalista chiede di verificare non solo la responsabilità del presunto ricettatore, ma anche l’eventuale coinvolgimento della casa d’aste londinese, che dispone di una sede anche a Milano.
Nuove indagini
«La comunicazione della notizia di reato da parte dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio costituisce lo spunto investigativo per ulteriori indagini, dalle quali sarebbe stato imprescindibile prendere le mosse per rinvenire l’opera e valutare la responsabilità penale di altri soggetti individuati nell’informativa dei carabinieri del Nucleo Tutela», si legge nel documento.
Nella richiesta di opposizione all’archiviazione si sollecita inoltre di emettere un decreto di esibizione nei confronti della sede milanese della casa d’aste e di disporre una rogatoria internazionale al fine di rientrare in possesso del quadro, come già richiesto dal nucleo Tutela e Patrimonio Culturale di Torino.
E ancora, nell’ informativa i militari scrivono: ««Le operazioni di ripittura da parte di qualsivoglia restauratore in un dipinto di tale importanza posso giustificarsi solo in relazione solo alla sciagurata volontà di operare tutte le operazioni necessarie ad ostacolare la provenienza delittuosa dell’opera»».