
Si parla dei diversi aspetti della vicenda di Garlasco a Lo stato delle cose, il programma di Massimo Giletti su La7. E in particolare della vicenda della presunta corruzione che secondo gli inquirenti Giuseppe Sempio, padre di Andrea indagato per omicidio in concorso di Chiara Poggi, avrebbe messo in atto per far scagionare il figlio dall’allora procuratore Mario Venditti. La famiglia Sempio ha fornito in queste settimane versioni non sempre convergenti, ma per lo scrittore Piero Colaprico non è un aspetto molto rilevante: “La famiglia Sempio la vedo come na famiglia abbastanza complicata, che è finita schiacciata in questa storia Forse avrò una visione parziale, però sui libri di giurisprudenza io trovo scritto che è l’accusa che deve dimostrare la colpevolezza dell’indagato. Quando è l’indagato che deve dimostrare la sua innocenza, andiamo a finire un po’ nell’inquisizione. Quindi questo dal punto di vista mediatico ci può stare, dal punto di vista delle carte giudiziarie secondo me no”, afferma Colaprico.

Poco dopo la parola passa ad Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi. “Sono rimasto affascinato dal garantismo del dottor Colaprico e quando lo sento parlare, del garantismo degli altri tranne Stasi, io sono estasiato”; ironizza il legale. “Lui ha un garantismo intermittente, quando c’è Stasi salta fuori la santa inquisizione – continua De Rensis – È una mia libera interpretazione da modesto avvocato, quando lei si rivolge a Stasi è un membro della sacra inquisizione. Per tutti gli altri cittadini lei è un iper-garantista, io sono felice di questo per tutti gli altri cittadini. Per quanto riguarda Alberto Stasi, vedremo nei prossimi mesi..”. “Il tema è che Stasi ha una sentenza passata in giudicato”, ribatte Colaprico”: “Mi riferivo allo Stasi indagato, non allo Stasi condannato”, è la replica di De Rensis. Due posizioni che appaiono inconciliabili.
