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Redazione Economia

Siglato l’accordo per il rinnovo 2022-2024, la Cgil non ha firmato. Introdotta la possibilità, su base volontaria, di lavorare le 36 ore settimanali su 4 giorni

L’Aran ha siglato con Cisl, Uil e Csa l’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale del Comparto Funzioni Locali, relativa al triennio 2022-2024. L’accordo prevede incrementi medi mensili pari a 142 euro e arretrati medi, al netto dell’indennità di vacanza contrattuale maggiorata, pari a 2.357 euro. Riguarda 430 mila lavoratori di Regioni, Comuni, Province, Città metropolitane e Camere di Commercio. Se l’iter sarà concluso entro fine anno, gli aumenti potrebbero arrivare in busta paga da gennaio.

Gli aumenti e la settimana corta

Nel dettaglio, iIl contratto prevede incrementi retributivi medi mensili lordi di 136,76 euro per tredici mensilità, pari al 5,78% sul monte salari 2021, che integrato dello 0,22% per il trattamento accessorio arriva a circa 140 euro mensili. 
Viene introdotta, in via sperimentale e su base volontaria, la possibilità di articolare l’orario ordinario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni. Viene riconosciuta la maturazione del buono pasto anche per il personale in lavoro agile (smart working).  



















































Zangrillo: «Riconoscimento dell’impegno»

«È un riconoscimento concreto dell’impegno e della professionalità di chi garantisce, sui territori, servizi essenziali per i cittadini – ha detto  il ministro per la P.A. Paolo Zangrillo – Con questa firma manteniamo l’impegno sulla continuità contrattuale e poniamo le basi per l’avvio della nuova tornata 2025-2027, per la quale ho già trasmesso all’Aran l’atto di indirizzo quadro. Chiederò al Comitato di settore di emanare al più presto l’atto di indirizzo per il comparto delle funzioni locali. Questo consentirà di utilizzare immediatamente le risorse già stanziate nella precedente legge di bilancio, nonché le risorse aggiuntive previste dalla legge di bilancio 2026».

La Cgil non ha firmato 

Un rinnovo «positivo» secondo Roberto Chierchia, Segretario Generale della CIisl Fp: «Se non ci fossero stati mesi di attesa e irrigidimenti, questo contratto poteva essere firmato un anno fa e i colleghi, dopo le certificazioni, avrebbero già ricevuto aumenti e arretrati. Ora, con la maggioranza negoziale raggiunta, puntiamo alle firme definitive entro fine anno, così da erogare gli aumenti già nella mensilità di gennaio 2026». Il riferimento è alla posizione della Cgil, che non ha firmato il contratto: «Inaccettabile – per la segretaria nazionale Fp Cgil Tatiana Cazzaniga – Meno del 6% di aumento non basta perché l’inflazione in quel triennio era al 16%. Vuol dire che, quando sarà reale l’aumento, le lavoratrici e i lavoratori troveranno il 10% in meno in busta paga. Perderanno 10 punti».

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3 novembre 2025