Oggi Ramesh è tornato a Leicester, in Inghilterra, dove vive anche il resto della famiglia. Cammina male, gli fa male l’anca, ma è a livello psicologico che ha più problemi: “Non esco più di casa. Nemmeno a fare la spesa. Non parlo più con nessuno, nemmeno con mia moglie o con mio figlio di quattro anni”
“Disturbo da stress post-traumatico” (PTSD): questa la sindrome della quale soffrirebbe Viswashkumar Ramesh, l’unico sopravvissuto all’incidente Air India del 12 giugno scorso in cui hanno perso la vita 241 persone (169 cittadini indiani, 52 britannici e 19 morti a terra). L’uomo ha raccontato in esclusiva alla BBC il suo dramma. “Non ricordo niente” è la risposta del 39enne. “Ho perso mio fratello minore nel disastro”, continua, “e mio fratello era tutto per me. Penso sempre a lui”. Oggi Ramesh è tornato a Leicester, in Inghilterra, dove vive anche il resto della famiglia. Cammina male, gli fa male l’anca, ma è a livello psicologico che ha più problemi: “Non esco più di casa. Nemmeno a fare la spesa. Non parlo più con nessuno, nemmeno con mia moglie o con mio figlio di quattro anni”.
Risarcimento di 21.500 sterline
“Soffro continuamente, tutti i giorni”, confessa l’uomo. “Non parlo con nessuno. Penso tutta la notte, sto soffrendo mentalmente. Ogni giorno è doloroso per tutta la famiglia”. Chi lo assiste lo descrive alla Bbc come una persona “smarrita e distrutta”, con davanti a sé un lungo percorso di guarigione. A Ramesh è stato diagnosticato un disturbo da stress post-traumatico in ospedale in India, ma – secondo il racconto dei suoi consulenti – da quando è tornato a casa non ha più ricevuto alcun sostegno medico. Air India ha offerto un risarcimento provvisorio di 21.500 sterline, accettato ma ritenuto insufficiente dai consulenti dell’uomo. I suoi familiari e avvocati ora chiedono un incontro con i dirigenti di Air India, sostenendo che la compagnia aerea lo abbia trascurato dopo l’incidente.

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Le prime parole dopo lo schianto
“Quando mi sono alzato, c’erano corpi tutt’intorno a me. Ero spaventato. Mi sono alzato e ho corso. C’erano pezzi dell’aereo ovunque. Qualcuno mi ha afferrato, mi ha messo su un’ambulanza e mi ha portato in ospedale”, aveva raccontato Viswashkumar Ramesh in un’intervista all’Hindustan Times poco dopo lo schianto. “È successo tutto così in fretta. Ho sentito un forte rumore 30 secondi prima” dell’impatto”. E ancora: “Ringrazio gli dei per il miracolo che mi ha salvato, ma anch’io sarò addolorato per sempre da questa tragedia”
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