Ventun anni dopo, Alba Parietti torna a parlare dell’incidente stradale che ha segnato la sua vita. In un post condiviso su Instagram, ricorda il giorno del 2004 in cui, mentre viaggiava in auto con l’allora compagno Giuseppe Lanza di Scalea, si è ritrovata coinvolta in uno scontro che poteva avere conseguenze irreversibili.

Alba Parietti, il ricordo dell’incidente in auto

Non è la prima volta che Alba Parietti racconta quell’episodio, ma stavolta il ricordo non ha il tono della cronaca. Nell’anniversario dei ventun anni da quella notte, la conduttrice ha scritto un lungo post in cui ripercorre le sensazioni vissute accanto al suo compagno di allora, mentre stavano percorrendo l’autostrada in direzione Roma e, all’altezza di Modena, sono rimasti coinvolti in un incidente improvviso e devastante.

“Era il 4 novembre del 2004. Io e Giuseppe percorrevamo l’autostrada in direzione Roma, all’altezza di Modena. Due TIR si sono schiantati tra loro. È successo in un secondo, un attimo”.

Una descrizione che mostra quanto sia fragile ogni certezza quando si è in auto. Perché, spiega Alba, non è stata una distrazione, non c’è stata imprudenza: a volte basta solo essere nel posto sbagliato, nel momento sbagliato.

“La poca distanza da un SUV davanti a noi ci impediva di vedere la strada. E in quell’istante ci siamo ritrovati incastrati sotto uno dei due mezzi, rimasti di traverso a occupare tutta la carreggiata. Siamo rimasti lì, sotto quel TIR, per più di quattro ore. Non avevamo nessuna colpa. Ma sulla strada, spesso, la colpa non serve: basta un attimo, una distrazione, un messaggio, la stanchezza, e la vita cambia per sempre. Guidare può trasformarti in un secondo in una vittima… o in un assassino”.

Alba Parietti, quando sopravvivere diventa responsabilità

Nella parte finale del suo post, Alba allarga lo sguardo. Non si sofferma più soltanto sull’incidente, ma su tutto quello che è arrivato dopo: “Credo che uno dei dolori più grandi che si possano vivere sia perdere una persona cara in un incidente. Perché in un attimo, la tua vita, quella che un secondo prima era meravigliosa, può diventare un incubo. E tutto ciò che eri, tutto quello che avevi costruito, si spezza”.

Una verità che Alba conosce da molto prima di quell’autostrada del 2004, e che il tempo non ha attenuato: “Io, purtroppo, questo dolore l’ho conosciuto molte volte. Da bambina, con la morte di mia cugina Mirella. Poi quella di Luana. E, più recentemente, quella di Luca, lo scorso anno, in un incidente motociclistico. Ogni volta che sento o vedo un incidente, rivivo tutto. Il rumore, la paura, il silenzio dopo. E il dolore infinito di chi resta”.

E parlando del suo incidente, da cui è fortunatamente rimasta illesa, si racconta come “sopravvissuta”: un termine che suona come un modo per dire che essere ancora qui comporta anche il dovere di ricordare a chi guida quanto poco basti per perdere tutto.

“Oggi pubblico questo video perché mi considero una sopravvissuta. Una sopravvissuta a una guerra silenziosa, che si combatte ogni giorno sulle nostre strade, dove migliaia di persone perdono la vita, ingiustamente. Il destino ha voluto che io fossi ancora qui a raccontarlo. E lo faccio per dirvi solo questo. Quando salite in macchina, pensate anche agli errori degli altri. Perché basta un secondo, uno solo, per cambiare tutto. Per sempre”.

Resta sempre aggiornata: iscriviti al nostro canale WhatsApp!