Ieri pomeriggio, 3 novembre, per la prima volta Martina Colombari ha rotto il silenzio dopo le importanti rivelazioni che il figlio, Achille Costacurta, ha condiviso con il pubblico nel corso di una lunga intervista a One More Time.
Il 21enne si è messo a nudo ripercorrendo gli anni difficili della sua adolescenza, tra eccessi, abusi, tentativi di suicidio, TSO e una profonda confusione che ha inevitabilmente segnato anche la sua famiglia, incidendo sul rapporto con i genitori: papà Alessandro “Billy” Costacurta e mamma Martina Colombari. Dopo un percorso di riabilitazione in Svizzera e una diagnosi di Adhd, oggi Achille sta bene e vive lontano dalle dipendenze.
Nel suo racconto, il ragazzo ha spiegato che un ruolo fondamentale nella sua ripresa lo hanno avuto proprio i genitori: “Da quando hanno fatto anche loro un corso genitoriale per la Adhd, il nostro rapporto è cambiato da così a così. Prima, in casa, quando litigavamo, io andavo fuori, spaccavo le porte. Da lì non è mai più successo, perché loro sanno come dirmi un no”. Una svolta importante, che ha destato grande interesse in molte famiglie che vivono situazioni simili.
Il percorso che Colombari e Costacurta hanno intrapreso dopo la diagnosi di Adhd di Achille
A confermarlo è stata la stessa Martina Colombari, che poche ore fa ha condiviso su Instagram alcune informazioni relative al percorso intrapreso insieme al marito: “Scrivo qui così diventa più semplice e che possa essere d’aiuto alle tante persone che ci stanno scrivendo. Il corso che abbiamo seguito io e mio marito è presso Adhd life coach Italia”, ha spiegato, raccontando la propria esperienza personale come madre.
Subito dopo, Martina ha però voluto fare una precisazione: “Ci tengo a ribadire che ho semplicemente risposto alle innumerevoli domande che ho ricevuto in direct e su WhatsApp, che riguardano il mio personale percorso di donna e madre. Non mi permetterei mai di rispondere per conto di mio figlio. Vi voglio bene!”.
Sul sito della società a cui si sono rivolti i coniugi Costacurta si legge che i corsi sono diversificati per familiari, persone con Adhd e professionisti. Quelli dedicati alle famiglie hanno l’obiettivo di “creare relazioni più armoniose e potenzianti, che facilitino le persone con Adhd a esprimere i propri punti di forza senza sentirsi sbagliate, riducendo la fatica quotidiana dei familiari”.
Colombari ha rivelato il percorso che lei e il marito hanno fatto per essere d’aiuto al figlio, ma il suo intervento non è stato un consiglio medico, ma semplicemente la condivisione di un’esperienza personale e dell’aiuto a cui lei e il marito hanno scelto di affidarsi.
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