di
Gabriele Bojano

Il papà del conduttore di «Affari tuoi» riceve il Premio Salerno Danza alla carriera come ballerino professionista. «Il coreografo americano Bill Goodson vide mio figlio ballare a 13 anni e mi disse: «Farà lo showman»

Stasera un ballerino professionista napoletano, che di cognome fa De Martino e che ha danzato anche al teatro San Carlo di Napoli, riceve al Verdi di Salerno il premio alla carriera, nell’ambito della XXIV edizione del Premio Salerno Danza, sotto la direzione artistica di Corona Paone, étoile del San Carlo, e Luigi Ferrone, primo ballerino del Massimo partenopeo. Tutti gli indizi convergono su Stefano De Martino , molte ammiratrici del conduttore di Affari tuoi sono già all’erta, ma in realtà si tratta di Enrico De Martino, 61 anni, il padre, il primo maestro di ballo e il primo fan. 

È la prima volta che le viene attribuito un premio alla carriera come ballerino? 
«Sì, e l’ho scoperto solo domenica scorsa a telefono con Luigi (Ferrone, ndr), ero convinto che a Salerno avrei dovuto assistere a un suo spettacolo e ha dovuto per forza dirmi che venivo premiato». 



















































Conosce da tempo Luigi Ferrone? 
«Da più di 40 anni, da piccoli abbiamo frequentato la stessa scuola di danza, abbiamo condiviso lo stesso camerino, collaborato a molti spettacoli e per molto tempo lavorato assieme». 

Lei però di carriere non ne ha avuta solamente una … 
«In pratica fino all’età di 40 anni ho abbinato alla danza l’attività di ristoratore. Ma l’ho fatto per hobby, collaborando a varie scuole della Campania. La mia carriera di ballerino professionista si è interrotta quando avevo 25 anni». 

Cosa le è successo a 25 anni? 
«Mi trovavo a Roma, in scena con una compagnia di danza, quando mi telefona la mia fidanzata, attuale moglie, e mi dice che è in stato interessante, incinta di Stefano». 

E lei? 
«A quel punto ho dovuto prendere una decisione, assumermi una responsabilità. E così quella del ballerino da attività principale è diventato un hobby». 

Quando Stefano le ha detto che voleva fare anche lui il ballerino lei però all’inizio non era d’accordo. 
«È un lavoro impegnativo, sia fisicamente che mentalmente, ci sono regole molto rigorose da rispettare… gli dissi subito che non sono tutte rose e fiori, ci sono sacrifici enormi da affrontare, non puoi uscire la sera con gli amici, andare a divertirti perché si prova sempre, anche il sabato e la domenica. Temevo che non ce l’avrebbe fatta a sopportare una cosa del genere…» 

E invece? 
«Stefano mi disse: no, lo voglio fare. E gli risposi: io ci sono. Però ti avviso che non sarà facile. Lui è stato testa dura, caparbio, e ci è riuscito. Con mio sommo piacere». 

Ma è vero, come racconta spesso suo figlio, che la prima volta che lei gli ha detto ti voglio bene è stata quando aveva 21 anni? 
«Verissimo. Io sono cresciuto senza padre e non avendo una figura paterna di riferimento, per sfortuna, ho sempre provato una sorta di ritrosia, quasi un pudore, a manifestare sentimenti. Poi però avanzando con l’età mi sono sciolto e sono diventato malleabile con i figli». 

Cosa le ha detto Stefano quando ha saputo del premio? 
«In realtà gliel’ho comunicato solo stamattina (ieri, ndr). È stato felicissimo anche se mi ha confessato che qualcosa, parlando con Luigi, l’aveva immaginata. Peccato che è impegnato a Roma con le registrazioni di Affari tuoi se no sicuramente sarebbe venuto». 

Ricorda il suo primo incontro con Maria De Filippi, talent-scout di Stefano ad «Amici»? 
«Ho avuto il piacere di conoscere Maria solo due anni fa quando registrai il programma “Da Natale a Santo Stefano” in cui ballavo con mio figlio. Fu un bell’incontro, ricordo che mi chiese: “sei contento della carriera di tuo figlio?” E cosa potevo rispondere? Contentissimo». 

Ma se l’aspettava una carriera così folgorante? 
«Io l’ho seguito fin da piccolo, passo dopo passo, ho seguito tutta la sua evoluzione, tutti i suoi progressi, non è che dall’oggi al domani uno prende il volo. Però vederlo fare il conduttore, da che era ballerino, è una soddisfazione enorme. Eppure qualcuno l’aveva previsto». 

Chi l’aveva previsto? 
«Bill Goodson. Venne a fare uno stage nella scuola di danza dove Stefano all’età di 13-14 anni prendeva lezioni e io collaboravo. Ad un certo punto il coreografo statunitense mi chiamò in disparte e mi disse: “vedi che tuo figlio farà lo showman”. La sua previsione mi è rimasta impressa». 

Qual è stato il primo regalo che vi ha fatto Stefano quando è stato baciato dal successo? 
«Ma Stefano ci ha fatto sempre bei regali, anche prima di avere successo. Per me comunque il dono più grande è che è rimasto la persona che era, non si è montato la testa. E questo è il complimento che mi fanno sempre le persone, a Torre Annunziata e altrove, quando parlano di lui». 

Come affronta la sfida quotidiana con “La ruota della fortuna” su Canale 5 ? Preoccupato per gli ascolti? 
«No, assolutamente. Lui è entusiasta di avere un confronto quotidiano con Gerry Scotti che è uno dei più bravi in campo, lo sprona ad andare avanti e a migliorare sempre di più». 

Stefano condurrà il Festival di Sanremo? 
«No, per il momento ancora no». 

E nel 2027? 
«Non si sa, sono voci che circolano». 

Il sogno di Stefano De Martino? 
«Ha tantissimi sogni nel cassetto, man mano apre il cassetto e ne tira fuori uno. Bisogna chiedere a lui, comunque un fatto è certo, non smette mai di sognare».


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4 novembre 2025