Fisco, si cambia: la Manovra 2026 introduce un taglio dell’Irpef sui redditi medio-bassi affiancato a un meccanismo di “sterilizzazione” che azzera ogni beneficio per chi supera i 200.000 euro l’anno.
E si introducono anche mini aumenti sugli stipendi per alcune categorie di lavoratori dipendenti, oltre a un ritocco al rialzo delle pensioni minime, con un incremento di 20 euro mensili.
Taglio Irpef 2026
Dal 1° gennaio 2026 l’aliquota intermedia dell’Irpef cala dal 35% al 33%. La misura interessa 13,6 milioni di contribuenti e il risparmio medio stimato è di circa 440 euro l’anno.
Il beneficio non sarà universale: come detto, si prevede che chi supera i 200.000 euro di reddito perda automaticamente l’intero vantaggio. Ai redditi più elevati, insomma, si riduce una parte delle detrazioni d’imposta, in particolare quelle per oneri detraibili al 19%, le erogazioni ai partiti politici e i premi assicurativi contro eventi calamitosi. Lo scopo è quello di compensare integralmente il risparmio prodotto dal taglio dell’aliquota. Chi è sopra la soglia dei 200.000 euro non vedrà differenze in busta paga.
E la “sterilizzazione” si aggiunge a una serie di altre limitazioni già esistenti:
- per i redditi oltre 75.000 euro c’è un tetto alle detrazioni collegato al numero di figli a carico (da 4.000 a 12.000 euro);
- per redditi tra 120.000 e 240.000 euro le detrazioni si riducono progressivamente;
- oltre i 240.000 euro le detrazioni non spettano.
E sopra i 200.000 euro arriva anche il taglio fisso di 440 euro che azzera l’effetto dell’aliquota al 33%.
Sul taglio dell’Irpef i sindacati sono critici. Questo il commento di Christian Ferrari, segretario confederale Cgil, riportato da Repubblica:
La riduzione della seconda aliquota dell’Irpef porterà vantaggi, sopra i 28.000 euro di reddito, tra 0 e 440 euro, tra un caffè al mese e uno al giorno mentre la detassazione al 5% degli incrementi contrattuali, per i lavoratori fino a 28.000 euro, garantirà un beneficio medio di 126 euro, e solo per il prossimo anno.
Altri interventi in Manovra
La Legge di Bilancio introduce alcune agevolazioni fiscali mirate:
Le flat tax selettive puntano a sostenere i redditi più bassi e medi. Gli aumenti riguarderanno complessivamente circa 3,3 milioni di lavoratori, per un costo stimato in 470 milioni di euro tra il 2026 e il 2028.
La ratio del Governo Meloni è quella di ridurre il costo del lavoro senza allargare la forbice della disuguaglianza. Si punta a dare un segnale al ceto medio, anche se le risorse, come è noto, sono risicate: appena 18,7 miliardi di euro disponibili.
Pensioni minime, piccoli aumenti per redditi bassi
Dal 1° gennaio 2026 saliranno anche le pensioni minime: 20 euro in più al mese di maggiorazione per i pensionati con redditi più bassi.
La misura, inserita nell’articolo 41 della Legge di Bilancio, interessa:
- i titolari di pensioni a carico dell’assicurazione generale obbligatoria;
- i percettori di assegno o pensione sociale;
- gli invalidi civili totali o inabili al lavoro.
Contestualmente vengono innalzate di 260 euro annui le soglie di reddito entro cui è possibile accedere alla maggiorazione.