di
Chiara Evangelista
L’annuncio delle due società: ora il progetto affidato agli studi Foster + Partners e Manica per un nuovo stadio che «risponderà ai più alti standard internazionali ed è destinato a diventare una nuova icona architettonica per la città di Milano». La Procura di Milano intanto indaga per turbativa d’asta
Lo stadio di San Siro è passato ufficialmente di proprietà. È stato firmato questa mattina, 5 novembre, il rogito che prevede la vendita dello stadio e delle aree limitrofe da parte del Comune di Milano a Inter e Milan. La firma fa seguito alla delibera di vendita approvata dal Consiglio comunale dopo una lunga maratona finita a notte fonda, lo scorso 29 settembre. Il prezzo di vendita dell’area è di 197 milioni di euro.
L’annuncio è stato dato dalle due società in un comunicato congiunto: «La realizzazione del nuovo stadio e dell’intervento di rigenerazione urbana per l’area di San Siro rappresentano un nuovo capitolo per la città di Milano e per entrambi i Club – si legge -. Questo importante traguardo riflette le ambizioni condivise da Milan e Inter e dalle rispettive proprietà, RedBird e fondi gestiti da Oaktree, per un successo sportivo a lungo termine e per un investimento che permetterà di creare valore a supporto della crescita sostenibile di entrambe le Società».
I club confermano di aver affidato agli studi Foster + Partners e Manica «il percorso progettuale e di sviluppo di un nuovo impianto di livello mondiale e del masterplan per l’area circostante. Lo stadio risponderà ai più alti standard internazionali ed è destinato a diventare una nuova icona architettonica per la città di Milano. Nell’ambito del progetto sorgerà un nuovo polo di eccellenza che rifletterà la vocazione sportiva e culturale del quartiere di San Siro e dell’intera città, rigenerando uno spazio urbano nel segno di innovazione, sostenibilità e accessibilità».
La Procura di Milano intanto sta indagando per turbativa d’asta sull’affaire San Siro. Sotto la lente in particolare la procedura che ha portato il Comune a vendere l’impianto e le aree circostanti a Inter e Milan. Dopo la presentazione a marzo da parte delle due società di una manifestazione di interesse per l’acquisto, il Comune ha aperto il 24 marzo un bando internazionale per verificare se ci fossero altri club interessati all’operazione. Nessun’altra società, alla scadenza dell’avviso il 30 aprile, si è fatta avanti. In una lettera aperta al sindaco, Claudio Trotta, portavoce del comitato Sì Meazza, aveva rivelato che insieme ad altri operatori dello spettacolo dal vivo avrebbe voluto fare una offerta per lo stadio ma che era stato impossibile partecipare al bando del Comune per le tempistiche troppo strette. Questa mattina Trotta è stato ascoltato dai pm.
In aggiornamento…
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5 novembre 2025 ( modifica il 5 novembre 2025 | 13:44)
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