Dall’arrivo nel 2022 al vertice del tennis mondiale: l’australiano ha lavorato sul progetto tecnico che ha portato Jannik in cima. Il futuro resta da scrivere, ma…
Darren Cahill. Il guru, il coach esperto. Colui che ha accompagnato la crescita di Jannik Sinner portandolo da giovane giocatore di grande talento, a solido dominatore. Un progetto che arriva da lontano e che dopo le Atp Finals potrebbe anche concludersi. Tre anni e mezzo di lavoro su tutto: dal gioco alla mente, che hanno forgiato il numero 1 amatissimo in tutto il mondo. Merito di un progetto tecnico che accanto a Simone Vagnozzi ha visto l’inserimento di un coach esperto, che aveva già fatto crescere campioni e campionesse da Hewitt ad Agassi a Simona Halep. A Eastbourne, pochi giorni prima di Wimbledon 2022, il primo contatto: Cahill affianca Vagnozzi in campo, l’intesa è immediata, la suddivisione dei ruoli chiarissima. L’italiano a guidare il quotidiano, l’australiano a segnare la rotta, insegnare un metodo collaudato in anni di frequentazione del circuito ad alto livello. A Jannik Sinner dopo l’addio a Riccardo Piatti capace di portarlo fino alla Top 10, serviva un nuovo orizzonte, organizzato, misurabile.