
Luca Zingaretti (il commissario Montalbano) e Peppino Mazzotta (Fazio) in La danza del gabbiano
CONTINUANO, UN PO’ “CAOTICAMENTE” le repliche di Il commissario Montalbano. Dopo Il campo del vasaio, trasmesso un po’ a “sorpresa” ieri 4 novembre dopo La forza che unisce (per la Giornata delle forze armate), stasera la fiction con Luca Zingaretti torna in prima serata.
Alle 21,30 su Rai 1 e in contemporanea streaming su RaiPlay, vedremo La danza del gabbiano. L’episodio fa parte dell’ottava stagione e andò in onda la prima volta il 21 marzo 2021. Quando fu visto da oltre 9 milioni di spettatori, con il 31% di share.
La danza del gabbiano è il titolo del racconto scritto da Andrea Camilleri e pubblicato nel 2009 da Sellerio. Nove capitoli con al centro un commissario “diverso”. Disilluso? Anche di più. All’epoca, lo scrittore siciliano presentò il libro così: “E poiché è avanzato con gli anni, si lamenta ed è stanco di lavorare, ma non potrà sfuggire al suo destino”. L’episodio inizia con un passaggio in commissariato per salutare, prima di partire per le vacanze con Livia. Ci sono tutti, tranne Fazio: perché?
Il risveglio del commissario, oggi non è come gli altri. Assiste alla morte di un gabbiano, sulla spiaggia: presagio di qualcosa che succederà. Montalbano lo osserva: l’uccello sta morendo, ma sembra balli…
In ufficio, riceve il proprietario di alcuni pescherecci che gli dice di avere un sospetto. Due dei suoi pescherecci sarebbero implicati nel traffico di droga. Montalbano promette che indagherà. Quando l’uomo esce, sente il padre di Fazio (Peppino Mazzotta) entrare nella stanza per chiedere informazioni sul figlio. Dovevano incontrarsi, ma lui non si è presentato. L’ultimo ad averlo sentito è stato proprio Montalbano, che l’aveva richiesto al porto. Da allora è scomparso e il suo cellulare è spento.
Ma la verità è un’altra. Montalbano non ha mai telefonato al collega. Capendo che il padre si preoccuperebbe ancora di più, decide di mentirgli. Il figlio sta seguendo una missione segreta, ma tornerà presto. Il padre, rassicurato, lascia l’ufficio. Salvo chiama Mimì e lo informa della sparizione di Fazio. La sua spiegazione è che Fazio stava seguendo un’indagine privata e segreta. Qualcosa però deve essere andato storto.
Montalbano e Mimì (Cesare Bocci) vanno al porto. Ma non trovano tracce. Una soffiata svela che Fazio è stato visto l’ultima volta sul monte Scibetta, vicino a un pozzo. E non era solo. Montalbano e Mimì salgono fino al monte: temono di trovare il cadavere dell’amico nel pozzo. ne trovano due, ma nessuno di Fazio. Per fortuna lo trovano ferito e traumatizzato in una vicina caverna.
In ospedale, dopo aver ricevuto le prime cure, Fazio racconta cosa è successo. Era andato al porto per incontrare un amico di infanzia, Filippo Manzella, che aveva da fargli delle rivelazioni. Qui era stato rapito e portato sul monte Scibetta. Avevano cercato di buttarlo nel pozzo, ma lui era scappato. Uno dei due cadaveri è di Manzella. Montalbano capisce che qualcuno ha organizzato una trappola. Nell’appartamento di Manzella scopre una lettera indirizzata a lui. L’uomo rivela di aver scoperto, al telescopio, un traffico d’armi capitanato da Franco Sinagra. Questo era il compagno violento e geloso della transessuale Giovanna, che anche lui frequentava. Montalbano, ottenuto il mandato di perquisizione per la casa di Sinagra, lo arresta. La prova determinante è il telescopio di Manzella…