Sulla Strada del Vino, tra Bolgheri e Castagneto Carducci (LI), q-bic ripensa gli spazi di Podere Arduino firmando il nuovo allestimento del bistrot-tapas bar Bolgheri Green e del ristorante gourmet vegetariano Osteria Ancestrale. Un segno leggero nel paesaggio agricolo, dove il fare è artigianale e l’essenziale diventa misura.

Il cielo toscano è insieme limite e materiale immateriale dell’intervento. È sotto questo orizzonte che Fabrizio Bartoli e Martina Morelli hanno trasformato 10 ettari in un ecosistema di agricoltura organico-rigenerativa e in un laboratorio di cucina vegetariana. Con q-bic l’idea diventa architettura: contemporaneità, leggibilità, continuità con lo spirito self-made del luogo.

Il volume originario di Bolgheri Green è reinterpretato con un rivestimento a listelli di legno che dosa luce e ombra; accanto, il nuovo corpo per l’Osteria Ancestrale adotta la stessa grammatica materica, per costruire uniformità visiva e, al contempo, riconoscibilità d’uso tra bistrot e fine dining.
Il ritmo dei filari rientra nell’orditura lignea: una griglia a passo regolare che orienta lo sguardo e dichiara la porosità dell’involucro. L’altezza contenuta dei corpi e la posizione a bordo prato mantengono un profilo basso e lasciano al paesaggio l’orizzonte.

Fra i due, uno spazio di soglia diventa piazza conviviale: su un tappeto di pietrisco, una vasca in corten ospita una lama di fuoco che emerge dall’acqua. Non è un fondale: dichiara un metodo – la brace – e istituisce un rituale d’ingresso serale, segnale e misura del tempo. L’acciaio ossidato, per patina e tono, ancora i volumi al suolo e porta sull’involucro il colore della terra. La ghiaia introduce una microacustica utile: il fruscio scandisce i movimenti, rende tracciabili ingressi e traiettorie e chiude la soglia tra prato e sale.

Sul fondo, un terzo blocco accoglie la cucina a vista, baricentro operativo e visivo del sistema: la filiera corta diventa spettacolo del processo, con linee di vista chiare tra orti aromatici, pass e sala.

Courtesy studio q-bic

Interni e arredi: il self-made come linguaggio

Scaffalature di fermentati e conserve mettono in scena la filiera metro zero. L’ulivo d’ingresso – piantato dal nonno di Bartoli – diventa totem e orientamento, valorizzato da un disegno geometrico ed essenziale. Gli arredi, su disegno q-bic e realizzati dai proprietari, dichiarano una manualità colta: tavoli, sedie e banchi in legno e metallo; sedute in fibrocemento; coffee table in marmo e metallo. All’esterno, vasche in corten con aromi e fiori edibili prolungano la cucina nel prato e accorciano le traiettorie di servizio.

L’autocostruzione guidata è coerenza di identitaria: riduce la distanza tra produzione e rappresentazione, facendo coincidere attrezzi, arredi e servizio nello stesso ciclo operativo.

Courtesy studio q-bic

La natura come esperienza

I listelli filtrano la luce, smorzano l’abbagliamento e aprono scorci su vigne e ulivi; la permeabilità delle facciate mantiene il contatto continuo tra sala e campi, favorendo ombra e aerazione. I percorsi in ghiaia ribadiscono il carattere en plein air e rendono udibili i movimenti, segnalando ingressi e traiettorie. Acqua e lama di fuoco introducono una misura sensoriale – suono, temperatura, riverbero – che accompagna la sosta e richiama la brace come cifra identitaria.

Materiali che accettano il divenire. Legno e corten lavorano per patina: superfici che invecchiano operando, con manutenzioni leggibili. Una scelta che integra il tempo nell’estetica del luogo, alternativa alle finiture “perfette” a obsolescenza rapida.

Courtesy studio q-bic

Identità doppia, sistema unico

Due volumi per un equilibrio preciso: uniformità visiva e differenza d’uso. Il bistrot Bolgheri Green mantiene un’attitudine informale e attraversabile; l’Osteria Ancestrale, 14 coperti, cura intimità e controllo acustico. La piazza tra i due corpi distribuisce i flussi, accoglie attese, abilita la socialità.

La scelta gemellare non omologa, ordina: stessa grammatica, intonazioni diverse. La cucina a vista sposta l’attenzione dall’oggetto-piatto al processo; la filiera si fa coreografia operativa, leggibile dal prato alla sala.

Courtesy studio q-bic

Crediti del progetto

Luogo: Podere Arduino, Bolgheri-Castagneto Carducci (LI)
Cliente: Podere Arduino
Progetto: q-bic
Fotografie: courtesy Podere Arduino / q-bic

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pubblicato il: 05/11/2025