La Fiorentina ha ufficialmente esonerato Stefano Pioli dopo dieci giornate di campionato senza vittorie. Il club viola, penultimo in classifica con soli quattro punti, ha deciso di interrompere il rapporto con l’allenatore dopo il pesante kointerno contro il Lecce e le contestazioni dei tifosi. La decisione arriva al termine di giorni di trattative difficili, dovute al rifiuto del tecnico di rassegnare spontaneamente le dimissioni.
Il presidente Rocco Commisso e la dirigenza hanno optato per la risoluzione forzata del rapporto, mettendo fine a una situazione diventata insostenibile dal punto di vista sportivo e gestionale. Al posto di Pioli, la società ha scelto Paolo Vanoli che guiderà la squadra fino al termine della stagione con opzione di rinnovo in caso di salvezza.
Perché Pioli non ha voluto dimettersi
Pioli ha rifiutato di lasciare volontariamente la panchina della Fiorentina non solo per una questione di principio o di fiducia nel proprio lavoro, ma soprattutto per motivi economici e contrattuali. L’allenatore era legato da un accordo triennale fino al 2028, con un ingaggio da 3,5 milioni di euro netti a stagione (circa 5,5 milioni lordi). L’accordo, tra i più alti della Serie A, prevedeva anche una clausola di tutela fiscale legata al precedente contratto con l’Al Nassr, club saudita che lo aveva esonerato nel 2025 dopo undici mesi di lavoro.
Secondo quanto trapelato, la clausola avrebbe consentito a Pioli di non dover versare interamente le imposte italiane sui redditi percepiti in Arabia Saudita, circa 5 milioni di euro. Se si fosse dimesso, avrebbe perso questa copertura e sarebbe stato costretto a dichiarare la cifra di tasca propria. Un aspetto che ha pesato fortemente sulla sua decisione di non rinunciare al contratto in essere.
Il peso economico dell’operazione
Con l’esonero, la Fiorentina dovrebbe ora versare a Pioli una buonuscita economica per chiudere il rapporto. Le prime stime parlano di una cifra compresa tra 3 e 3,5 milioni di euro netti, pari a circa un anno di stipendio più i 5 milioni relativi alla clausola di tutela. Una soluzione necessaria ma decisamente costosa per consentire al club di liberare la panchina e nominare ufficialmente Vanoli, che percepirà circa 1 milione di euro a stagione.
La decisione rappresenta un impegno economico rilevante per la società, ma inevitabile per chiudere una fase segnata da risultati deludenti e tensioni interne. La società viola dovrebbe spendere circa 10 milioni di euro in questa fase della stagione per cambiare guida tecnica. In vista del prossimo impegno di Conference League contro il Mainz, la Fiorentina ha scelto l’allenatore della Primavera Daniele Galloppa. Si tratta del terzo esonero in pochi giorni dopo quello di Igor Tudor alla Juventus, sostituito da Luciano Spalletti, e Patrick Vieira al Genoa. Al suo posto è arrivato Daniele De Rossi che ha scelto di firmare un contratto di otto mesi con clausola di rinnovo attiva in caso di salvezza.