di
Andrea Pistore
La decisione chiude la vicenda processuale per cui il 14 novembre prossimo era prevista la prima udienza di secondo grado anche alla luce della rinuncia ai motivi di appello di Filippo Turetta
La Procura Generale presso la Corte d’Appello di Venezia rinuncia all’impugnazione contro la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta. Lo apprende l’Ansa dai legali della famiglia di Giulia Cecchettin, gli avvocati
Nicodemo Gentile, Piero Coluccio e Stefano Tigani, cui è stata comunicata la decisione. Turetta è reo confesso dell’omicidio avvenuto l’11 novembre del 2023 a Fossò (Venezia) dell’ex fidanzata. I due, al momento del delitto, avevano 22 anni.
Di fatto, la decisione chiude la vicenda processuale anche alla luce
della rinuncia ai motivi di appello di Filippo Turetta: l’udienza di secondo grado era prevista il prossimo 14 novembre. «Una scelta che, a seguito della rinuncia all’appello da parte dell’imputato Filippo Turetta, riteniamo coerente, giusta e pienamente condivisibile», spiegano in una nota i legali. «Infatti, la rinuncia dell’imputato rende definitiva la sentenza di primo grado e cristallizza, senza più margini di dubbio, la sussistenza dell’aggravante della premeditazione: tra le circostanze più gravi e subdole previste dal nostro ordinamento. Un’aggravante che assume un significato ancora più drammatico in una vicenda omicidiaria caratterizzata, di fatto, da motivi abietti, arcaici e spregevoli, espressione di una visione distorta del legame affettivo e di un’idea di possesso che nulla ha a che fare con l’amore e il rispetto».
«La famiglia Cecchettin- proseguono i legali- ha affrontato ogni fase del processo con dolore profondo, ma anche con straordinaria dignità. Oggi sente l’esigenza di voltare pagina, di interrompere quel circuito giudiziario che, inevitabilmente, continuava a riaprire la ferita. Con la definitiva affermazione delle gravissime responsabilità dell’imputato Filippo Turetta, resta ora un impegno essenziale: trasformare il dolore in consapevolezza, affinché la società – a partire dai più giovani – possa riconoscere, prevenire e contrastare le radici profonde della violenza di genere».
Turetta la notte tra l’11 e il 12 novembre del 2023, dopo una serata trascorsa in un centro commerciale in provincia di Venezia, aveva aggredito, immobilizzato e accoltellato per almeno 20 minuti Giulia Cecchettin con 75 colpi. Dopo averla uccisa aveva caricato il corpo della ragazza in auto ed era fuggito verso i boschi di Barcis (Pordenone) dove aveva abbandonato il corpo prima di dirigersi in Germania. Il ventiquattrenne era stato poi fermato e arrestato dalla polizia tedesca una settimana più tardi e trasferito in Italia a fine novembre. Al momento è detenuto nel carcere di Montorio a Verona.
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6 novembre 2025 ( modifica il 6 novembre 2025 | 15:56)
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