di
Alessandro Sala

L’attrice e showgirl è volontaria in un rifugio per trovatelli a Los Angeles. In un libro ora racconta racconta la sua vita con gli animali

«Sono sempre stata attratta dai cani. Da piccola se ne vedevo uno per strada correvo ad abbracciarlo. I miei genitori erano disperati, dicevano: “Portano malattie, mordono, sono pericolosi”. In realtà ho sempre avuto un’empatia molto forte con loro. Capisco il loro stato d’animo dal muso. Riesco a leggere quando sono annoiati, tristi, felici. C’è un ponte inspiegabile tra me e loro».

Elisabetta Canalis ha sempre esternato con convinzione la propria passione per gli animali – è stata anche testimonial di Peta nelle campagne contro le pellicce e contro le pelli esotiche – e per i cani in particolare. A loro è dedicato il libro che ha scritto per Rizzoli, «Una zampa sul cuore», che uscirà il 25 ottobre e che lei stessa quel giorno presenterà  alle 18alla libreria Rizzoli Galleria a Milano. E di loro ha parlato anche nella lunga intervista a Vanity Fair che questa settimana le ha dedicato la copertina in cui appare accanto a Nello, uno dei suoi cani adottati. 



















































«Far entrare un cane nella propria famiglia – sottolinea Canalis nell’intervista – è una decisione immensamente generosa, che migliora la nostra vita, ma va presa con consapevolezza. Prima di sceglierlo bisogna informarsi seriamente, perché un animale non si può buttare via». Ha poi parlato nello specifico di Nello e Josie: «Nello, che ho adottato in un rifugio sardo, vive per me. Mi segue ovunque. Invece Josie, che per anni è stata con un homeless, è la preferita di mia figlia Skyler. Lei ha un amore incredibile verso l’essere umano. Adora stare con noi, ci sorride. Se potesse ci abbraccerebbe». Parlando della sua situazione sentimentale aggiunge: «Sono molto serena, non mi manca niente. La fonte d’amore più grande sono mia figlia e gli animali, che mi hanno accompagnato in ogni momento della mia vita».

A Los Angeles, dove vive, Elisabetta è anche volontaria in un canile. «Il rifugio è un carcere pieno di innocenti – dice -. Ci sono delle anime buone finite lì per colpa nostra, ed è pieno anche di cani meravigliosi che meritano una seconda possibilità». Il nuovo libro è dedicato in gran parte a questa esperienza ed è concepito come una sorta di racconto a due voci in cui Elisabetta passa la parola a Nello e viceversa, cercando di raccontare le emozioni forti, la sofferenza, la tristezza, ma anche la gioia forte che prende il sopravvento quando un ospite del canile trova finalmente una famiglia pronta ad accoglierlo e ad offrirgli una vita di amore e serenità.

Nelle settimane scorse Canalis ha partecipato anche, e non era la prima volta,  ad un’uscita serale con una unità di strada dell’associazione Save the Dogs, che a Milano porta avanti uno specifico progetto per aiutare gli animali delle persone senza tetto o in difficoltà economiche portando loro  assistenza, conforto, cibo e cure veterinarie. «Ho incontrato persone che vivono per strada – racconta Elisabetta in un video con Sara Turetta, presidente di Save the Dogs, e postato sul suo profilo Instagram -, persone che non hanno tanto e non se la passano bene. Ma hanno un grandissimo amore per i loro animali. I cani per loro sono tutto, la loro priorità. Una esperienza che mi ha aperto gli occhi». 

Elisabetta Canalis: «Leggo nel cuore e nella mente dei cani. Il canile? Un carcere pieno di innocenti»

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6 novembre 2025 ( modifica il 6 novembre 2025 | 18:46)