Un weekend per capire a che punto siamo. Oggi la nazionale italiana è partita per Middelkerke, in Belgio, per gli europei di ciclocross concentrati in due giorni. Un programma di gare denso, tre appuntamenti al sabato e tre alla domenica con la forzata (e dolorosa in chiave italiana) rinuncia al team relay. La località belga è un caposaldo dell’attività sui prati e normalmente ospita una delle ultime classiche della stagione, ma chi pensa di rivedere gli atleti in gara sul classico percorso del campionato belga 2022 dovrà ricredersi, come spiega il cittì della nazionale Daniele Pontoni.


«La zona di gara è completamente diversa – spiega il friulano – siamo in una base militare e questo ha comportato anche un diverso approccio. Sono stato a visionarlo quando sono salito per i mondiali gravel. Da quel che ho visto è un percorso simile a quello di Koksijde, con leggermente un po’ meno sabbia. C’è anche qualche duna perché si corre per un tratto in riva al mare. Il fondo è quasi tutto sabbioso, con dell’erba sopra in alcuni passaggi, ma sotto c’è sempre la sabbia. C’è un tratto abbastanza lungo da fare a piedi sui uscendo dall’arenile, dove ci sarà prima una discesa su una specie di scivolo che porta dalla base al mare, poi si risale e lì a piedi si andrà per una dozzina di secondi, forse anche più. Poi ci sarà anche un breve tratto in cemento».
Nella costruzione della squadra il fatto di non aver ancora avuto confronti internazionali è stato un problema?
No, nel costruire la squadra sono stato facilitato dalle varie gare italiane di ottobre, nelle quali ho visto tutti all’opera, poi Casasola e Viezzi hanno avuto anche qualche uscita all’estero, peraltro positiva. La selezione è stata abbastanza facile e rispecchia i valori attuali.


Quali sono le categorie che secondo te sono in questo momento più competitive a livello internazionale?
Noi su almeno quattro categorie- garantisce Pontoni – abbiamo buone ambizioni. Non voglio sbilanciarmi troppo, ma credo che possiamo anche puntare alle medaglie, uniche fuori da questo contesto sono le under 23 e la prova elite maschile dove siamo ancora un po’ lontani. C’è molta curiosità, credo che la gara fatta tutta sulla sabbia un po’ ci penalizzi rispetto ai locali, ma io sono fiducioso nei ragazzi che porto. Ho visto buoni risultati l’anno scorso anche su percorsi simili, ad esempio a Zonhoven dove Agostinacchio ha vinto in Coppa del mondo, quindi ci giochiamo carte importanti.
Accennavi ad Agostinacchio. C’è molta curiosità per vedere all’opera sia lui che Viezzi nella categoria under 23. Considerando l’esperienza nella categoria, si presentano con prospettive e propositi diversi?
Io credo che siano abbastanza vicini come rendimento in questo momento. Sicuramente Stefano ha da parte sua il vantaggio che parte davanti, rispetto a Mattia che il ranking lo deve scalare tutto, però ha una buona fase esplosiva in partenza e potrebbe colmare quasi subito questo gap. Quindi io sono ottimista su entrambi, potranno essere nel vivo della gara.


Per quanto riguarda gli juniores?
Abbiamo ragazzi molto promettenti e molto competitivi. Io penso che per le sue caratteristiche di adattabilità al percorso, Patrick Pezzo Rosola può fare molto bene. Lo stesso dicasi per Grigolini. Cingolani e Vaglio sono al primo anno juniores, è la loro prima esperienza a questi livelli, bisognerà vedere anche come arrivano lì. Loro sono lì imparare ma questo non significa che non possano fare un buon risultato. Come anche tra le donne dove abbiamo Giorgia Pellizotti che arriva dal bronzo dell’anno scorso. Poi abbiamo Bianchi e Azzetti che erano con me già lo scorso anno mentre la Righetto è la piccolina del gruppo.
Poi c’è Sara Casasola ed è chiaro che i suoi risultati di questo inizio stagione la pongono fra le favorite…
Sicuramente può fare bene- sentenzia Pontoni – come ci ha dimostrato anche nelle ultime gare in Belgio. Anche se sono sempre stato convinto che soprattutto la gara in cui si assegna un titolo azzeri tutto, lì valgono le sensazioni del giorno, come staranno i ragazzi (la ragazza in questo caso) e il feeling che troveranno su questo percorso. Sono però fiducioso perché l’ho vista pedalare bene, conosce i suoi mezzi, ha incominciato ad osare e non ha più quel timore reverenziale che magari all’inizio hai verso quelli che ritieni i mostri sacri della tua categoria. Quindi se la gioca alla pari con la Brand che è la favorita numero 1.


Che idea hai degli avversari?
Vedremo chi sarà al via, ad esempio è incerta la presenza della Van Empel. Ma più che guardare gli avversari dobbiamo pensare a noi stessi, rispettare tutti ma non temere nessuno perché io io ho massima fiducia nei ragazzi che porto con me.