Troppo gravi le lesioni riportate nell’impatto con l’auto che lo ha investito. La conferma è arrivata dall’esame esterno sul corpo di Ettore Pausini, il ciclista di 78 anni, zio della cantante Laura, investito e ucciso domenica scorsa in via degli Stradelli Guelfi, alle porte di Bologna. Il medico legale Matteo Tudini, incaricato dalla Procura, ha accertato che Pausini è morto a causa delle gravissime lesioni riportate nell’impatto con l’Opel Astra nera che lo ha travolto sugli Stradelli Guelfi, allontanandosi poi senza prestare soccorso. Alla guida dell’auto c’era un 29enne di nazionalità romena e moldava che si è successivamente costituito.
I soccorritori hanno tentato per oltre un’ora di rianimare la vittima, ma le ferite erano troppo estese: il 78enne è deceduto durante il trasporto in ospedale. La salma, ora restituita alla famiglia, potrà essere accompagnata all’ultimo saluto nei prossimi giorni.
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Il fascicolo è nelle mani del pubblico ministero Domenico Ambrosino, che procede per omicidio stradale con fuga e omissione di soccorso. L’automobilista 29enne, incensurato, si è presentato spontaneamente il giorno successivo all’incidente alla polizia locale e ha chiesto perdono ai familiari. La procura valuterà ora ulteriori accertamenti tecnici per ricostruire la dinamica, verificare la velocità del mezzo e l’eventuale presenza di frenate o manovre evasive.
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La morte di Ettore Pausini ha suscitato profondo cordoglio a Bologna, a Solarolo – dove era nato – e tra quanti lo conoscevano da anni. Da anni aveva aperto il suo salone di barbiere in piazza Azzarita ed era diventato una figura conosciuta non solo per la sua professione, frequentata da clienti di ogni ambiente, dai medici agli imprenditori, dagli artisti ai curiosi, ma anche per la sua attività di volontariato.
Da circa dieci anni Pausini collaborava con gli Onconauti, associazione che supporta i malati oncologici nella riabilitazione psicofisica. Ne era diventato un volto simbolo, un esempio di rinascita dopo la malattia. “Mio padre era una persona colta, buona e generosa – ha ricordato la figlia Sabrina, che vive in Trentino –. È stato un padre attento e premuroso, capace di ascoltare e comunicare con empatia. Parlare con lui era sempre un modo per imparare qualcosa. Lascia un vuoto immenso”. La stessa figlia ha rivolto poi dure critiche alla cugina Laura.
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Barbiere, imprenditore agricolo, viaggiatore appassionato e ciclista instancabile, Ettore Pausini era una presenza gentile, riconoscibile, accogliente. Un uomo che non ha mai smesso di prendersi cura degli altri, anche quando la vita gli aveva chiesto di prendersi cura di sé. La sua comunità lo ricorderà per questo: il sorriso, la cultura, la delicatezza.