Nel suo discorso ai membri dell’Advisory Board della RCS Academy, Leone XIV auspica che la comunicazione si liberi da mode e polemiche che non educano all’ascolto. Esorta a staccarsi dalla logica del “Business is business”, per ragionare su prospettive lungimiranti che coinvolgano quanti sono esclusi o strumentalizzati da “logiche di potere”

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

Verità e comunicazione: compagne di viaggio nel cammino dell’umanità, oggi smarrite nella “fretta delle mode” e nel fragore di polemiche che non conoscono più l’ascolto. In un mondo dove le parole si accavallano come onde, un “sovraccarico d’informazione” offusca il senso e la coscienza, generando una “disumanizzazione” silenziosa. Ci si abitua alla manipolazione come a un rumore di fondo, distratti dalla monotonia del grigio motto “Business is business”. Eppure comunicare non è scambio di dati, ma slancio continuo affinché le “cose nuove” diventino dono per chi resta ai margini o viene piegato dalle “logiche di potere”. Sono questi alcuni dei punti toccati da Papa Leone XIV nel discorso pronunciato oggi, 7 novembre, ai membri dell’Advisory Board della RCS Academy – alta scuola di formazione nei campi del giornalismo, dell’economia, della comunicazione e dell’impresa – ricevuti in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico vaticano.

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Un nuovo umanesimo, nell’era del digitale

Il Pontefice, ricordando come i partecipanti si riuniscano in questi giorni per discutere la possibilità di un “nuovo umanesimo nell’era digitale”, rivolge un particolare incoraggiamento a raccogliere i frutti di un confronto proficuo sul rapporto tra etica e Intelligenza Artificiale, e su come la comunicazione possa porsi al servizio delle persone, non divenendo “un sistema di algoritmi che riproducono indefinitamente, senza alcuna coscienza o consapevolezza, i nostri ragionamenti, trasformandoli in meri dati”.

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Educare agli ambienti tecnologici

La “scommessa educativa” della RCS Academy rientra in un orizzonte più ampio di istruzione che, secondo il Papa, rende attiva e trasformativa la dignità umana, promuovendo un’autentica “cittadinanza locale e globale” e incoraggiando i principi di partecipazione, solidarietà e libertà.

Per questa ragione l’educazione ad abitare gli ambienti digitali e al rapporto critico con le intelligenze artificiali è essenziale e non va separata dallo sviluppo integrale delle persone e delle comunità.

Eccessi e vuoti

Sono questioni complesse, ma decisive per evitare che l’eccesso di informazioni generi un paradossale “vuoto di sapienza”, favorendo forme di disumanizzazione e manipolazione che, subdolamente, “spacciano lo sfruttamento per cura e la menzogna per verità”.

Riconoscere le logiche dietro ai messaggi

Il compito del comunicatore è dunque duplice: informare responsabilmente e, allo stesso tempo, mettere il pubblico in condizione di valutare criticamente le notizie, distinguendo i fatti dalle opinioni, e ignorando le fake news.

Riconoscere e rendere accessibili le logiche che generano i messaggi è essenziale per agire con coscienza e responsabilità nella costruzione d’insieme del discorso pubblico. Le grandi imprese hanno un ruolo cruciale in questi processi, oltre che come mecenati culturali, anche come attori impegnati in prima linea.

L'udienza del Papa ai membri dell'Advisory Board di RCS Academy

L’udienza del Papa ai membri dell’Advisory Board di RCS Academy   (@VATICAN MEDIA)

No al “business is business”

Tuttavia, ammonisce Leone XIV, è pericoloso lasciarsi inghiottire dalla logica che afferma “Business is business”, o farsi assorbire da un’organizzazione “al punto da diventarne un ingranaggio o una semplice funzione”. Il vero umanesimo, prosegue il Papa, nasce dal senso critico, dal “continuo ripensamento”, dal porsi domande che interrogano il significato delle proprie azioni:

Dove stiamo andando? Per chi e per cosa stiamo lavorando? In che modo stiamo rendendo il mondo migliore? Simili riflessioni vi chiedono coraggio e lungimiranza, perché non c’è futuro senza giustizia.

Comunicazione e verità

L’economia della comunicazione e quella della verità condividono quindi, secondo il Pontefice, un medesimo destino. Al “diritto di cittadinanza” si accede infatti attraverso molteplici chiavi: trasparenza delle fonti e della proprietà, accountability, qualità, chiarezza e obiettività. Affermare questi principi solo in modo formale significherebbe aprire una ferita nella società umana e tradire, come ha già affermato lo stesso Pontefice, i suoi membri più deboli o emarginati.

Percepire “tutta l’importanza delle parole”

Nel discorso, Leone XIV ha poi ricordato la lettera che Papa Francesco scrisse dal suo letto d’ospedale al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, raccomandando di sentire e percepire “tutta l’importanza delle parole”. Esse trascendono la loro natura, diventando “fatti che costruiscono gli ambienti umani”.

Possono collegare o dividere, servire la verità o servirsene. Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità.

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Creatività e visione

Parole che suonano più attuali che mai, richiamando alla responsabilità e all’onestà nell’adempimento dei propri ruoli, per costruire insieme “l’informazione del futuro”. Un’impresa vera e propria, che richiede creatività e capacità di visione, orizzonti lungimiranti e costruttivi, capaci di liberare la comunicazione dalla “fretta delle mode”, dalla “parzialità degli interessi” e dalla “polemica” che non favorisce l’ascolto.

Le ‘cose nuove’ che dobbiamo affrontare chiedono pensieri nuovi e nuove prospettive, capaci di coinvolgere chi invece viene escluso o strumentalizzato da logiche di potere. Ecco la sfida per chi mette in circolo notizie.

Oltre i vantaggi immediati

Leone XIV conclude il suo intervento ribadendo la necessità di imprenditori e comunicatori “onesti e coraggiosi”, capaci di prendersi cura del bene comune. La consapevolezza del proprio ruolo, ammonisce, deve essere stimolo a guardare oltre i “vantaggi immediati” che, in realtà, impoveriscono il futuro.

Il Vangelo di Cristo, che resta sempre buona notizia per il mondo, vi ispiri sempre nel vostro percorso.

Un momento dell'udienza ai membri dell'Advisory Board di RCS Academy

Un momento dell’udienza ai membri dell’Advisory Board di RCS Academy   (@VATICAN MEDIA)