Intervistato in esclusiva da FcInter1908.it, l’ex allenatore della Dinamo Zagabria ha fatto un bilancio dei primi mesi all’Inter del croato
Una ‘suolata’ alla Zidane. Il gol di Petar Sucic contro la Fiorentina è ancora impresso negli occhi dei tifosi dell’Inter, anche a distanza di una settimana. Una rete di pregevole fattura in cui il centrocampista ha messo in mostra le sue migliori qualità, quelle qualità che ha portato il club nerazzurro a investire 14 milioni di euro. L’infortunio di Mkhitaryan rappresenta per Sucic una grande opportunità per trovare ancora maggiore spazio e centralità nel centrocampo nerazzurro. Intervistato da FcInter1908.it, Nikola Jurčević, ex allenatore della Dinamo Zagabria, traccia un primo bilancio di questi primi mesi a Milano del croato.
“Penso che Petar abbia avuto un buon inizio all’Inter. Come giovane e nuovo giocatore, è chiaro che ha bisogno di tempo per adattarsi alla Serie A e a un grande club come l’Inter. Per questo motivo l’allenatore lo gestisce con attenzione nei minuti di gioco, che Sučić sfrutta molto bene, migliorando come calciatore partita dopo partita”, ci dice Jurčević.
L’infortunio di Mkhitaryan potrebbe essere un’opportunità per Petar—
“Penso che Petar avrà sempre più minuti in campo e che nel prossimo futuro diventerà uno dei giocatori fondamentali del centrocampo dell’Inter, perché ha qualità, etica del lavoro, mentalità e margine di crescita”.
Nel gol contro la Fiorentina abbiamo visto tecnica, qualità, freddezza. Qualcuno l’ha definita una giocata alla Zidane—
“Sì, ho visto quel gol, realizzato con la classe di un grande giocatore: inserimento nello spazio, dribbling con la suola e una conclusione fredda e precisa. Davvero un gol da maestro — avete ragione, un gol “alla Zidane”. Non mi ha sorpreso, perché ho già visto alcuni bei gol che ha segnato con la Dinamo e con la Croazia… guardate, per esempio, il gol con la Dinamo in Champions League contro il Monaco”.
Il gol contro la Fiorentina potrebbe svoltare la stagione di Sucic?—
“Naturalmente, quel gol dà grande fiducia a Petar e, allo stesso tempo, gli porta anche il sostegno dei tifosi, cosa molto importante quando si gioca in un club così grande”.
Osservando Sucic in questi primi mesi, è chiaro che ha caratteristiche diverse da Brozovic. A quale giocatore lo paragoneresti?—
“Se dovessi paragonarlo ai migliori centrocampisti croati — Modrić, Kovačić e Brozović — direi che ha un po’ di ognuno di loro, e che come giocatore rappresenta una sorta di mix di questi tre fuoriclasse. Tra i giocatori del passato, mi vengono in mente Albertini e Scholes…”.
Ha fatto vedere di poter giocare sia come interno a sinistra che a destra. Ha le qualità per fare anche il play davanti la difesa?—
“Penso che Sucic sia un centrocampista universale, polivalente, capace di giocare in tutte le posizioni della linea di centrocampo, anche come numero 6, da playmaker. Tuttavia, mi sembra che la sua posizione ideale, grazie alle sue qualità tecniche e fisiche, sia quella di mezzala “box to box” .
Tu che lo conosci bene: quanto margine di miglioramento ha ancora Petar?—
“L’ho già detto: penso che abbia un grande margine di crescita, perché oltre alle qualità tecniche possiede un carattere positivo, dà sempre tutto per la squadra ed è un grande lavoratore e professionista. Da quando lo seguo, vedo che stagione dopo stagione migliora molto e si sta trasformando in un giocatore di altissimo livello. Credo che l’Inter abbia acquistato non solo un ottimo calciatore, ma anche una grande persona”.
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