Mario Venditti passa al contrattacco e punta il dito contro la Procura di Brescia. «Pur di perseguire l’obiettivo di sottopormi ad una perquisizione infamante e ad un sequestro punitivo ed espormi in questo modo al pubblico ludibrio dopo oltre 40 anni di carriera specchiata – dice l’ex pm che archiviò l’indagine contro Andrea Sempio nel 2017 – non ha esitato a falsificare le carte affermando nel decreto dell’8 ottobre 2025 che avrei sostanzialmente acquistato autovetture a titolo gratuito ovvero a prezzi inferiori a quelli di mercato, contrariamente a quanto già da luglio 2025 relazionava la Guardia di Finanza».
Venditti: ho tanta rabbia
Venditti è indagato a Brescia sia per un filone del caso Garlasco che per il cosiddetto «sistema Pavia», per il quale oggi il Riesame ha annullato il decreto di perquisizione e sequestro dei pm bresciani. «Ho tanta rabbia in corpo – scrive Venditti, difeso dall’avvocato Domenico Aiello -. Il risultato ottenuto oggi, certamente positivo, anche per il contesto, non elimina il rammarico ed il grave sconforto che deriva da quanto sto immotivatamente subendo. Questo nuovo annullamento – aggiunge – è l’ulteriore dimostrazione della totale illegittimità ed arbitrarietà dei provvedimenti e delle accuse nei miei confronti».
E ancora: «Mi auguro che chi ha il potere di vigilare sul corretto esercizio della funzione requirente giunga al più presto alle dovute determinazioni arrestando questo linciaggio di piazza. Non posso che continuare a ringraziare il mio avvocato».