«Gli spaccai un bel po’ di cose, scegliendo con cura quelle che amava di più, a cominciare dallo stereo». Della sua vita piena di arte, amori e passioni, Stefania Sandrelli – che torna in tv interpretando sé stessa nella nuova stagione di Call my agent – rivive tanti momenti, primi fra tutti quelli che visse con Gino Paoli, con cui condivise una delle storie più intense e burrascose della sua vita.
«Mi accorsi che nell’armadio, mentre in quei giorni ero in clinica da mia madre, c’erano vestiti da donna non miei. Chiesi: di chi sono? Tuoi, rispose Gino. Urlai: io li conosco i miei vestiti! Nella baruffa, mentre rompevo una cosa scoprivo un’altra roba non mia», ha raccontato al Corriere. Una scenata d’altri tempi, a cui l’attrice, oggi, guarda con una certa tenerezza. «Che avesse una moglie, e stavamo insieme, lo seppi dopo, da mia zia. Le risposi: mica me lo devo sposare».
Stefania Sandrelli ha amato tre uomini, «Nicky Pende (con cui fu sposata dal 72 al 76, e da cui ebbe il secondo figlio Vito), Gino Paoli e Giovanni Soldati. No, non ci ho mai pensato a risposarmi, ho avuto tante vicissitudini». Con Giovanni Soldati, suo attuale compagno, l’attrice ha condiviso oltre quarant’anni di vita e di cinema. Oggi lui, racconta, ha qualche problema di salute, ma la loro complicità resta intatta. «L’ho incontrato nei primi Anni ’80. Ha qualche acciacco, lo stesso che ha avuto Marcello Lippi, l’ex allenatore della Juventus, viareggino come me. Viareggio è un paesone, ci conosciamo tutti. Andiamo al caffè Galliano, con la vista sul mare, tutti e tre siamo golosi dei loro budini di riso. Quando ci vediamo, Marcello e Giovanni parlano della Juve, una passione che a Giovanni perdono solo perché suo papà, Mario Soldati, lo scrittore, era vicino ai bianconeri».
Nel suo racconto parla anche di quando, a 18 anni, diventò madre di Amanda: «Mia madre affittò un appartamentino all’Eur, ed eravamo vicini di casa con Pier Paolo (Pasolini, ndr), che abitava con la madre in via Eufrate. Lontano dal centro, potevo avere più privacy. C’era il laghetto, il verde, l’ideale per un bambino piccolo. Con Pasolini prendevo il gelato. Avevo fatto Germi ma non ero ancora così nota, lui era già il grande poeta». E poi un ricordo buffo: «Una volta Amanda, che avrà avuto dieci anni, era sulle sue ginocchia, tutte sbucciate perché lei, come me, è sempre stata esuberante. Pasolini le disse: le hai sbucciate perché preghi troppo sul pavimento?».
L’attrice ha vissuto anche «momenti bui momentanei», «poi mi sono ripresa. Non mi sono mai fatta aiutare. Amanda vorrebbe che mi occupassi più di me, e lo dovrò fare».