Giornate romane per Robert De Niro. L’attore pluripremio Oscar è infatti nella Capitale per inaugurare l’Hotel Nobu in via Veneto, la prima struttura italiana della catena fondata da lui insieme allo chef Nobu Matsuhisa e al produttore cinematografico Meir Teper.

Per ringraziarlo di aver scelto Roma per l’investimento e omaggiare una carriera artistica che ha segnato la storia del cinema mondiale, il sindaco Roberto Gualtieri gli ha consegnato, con una cerimonia a porte chiuse in Campidoglio, la Lupa Capitolina, massima onorificenza della città, conferita un anno fa anche a Francis Ford Coppola.

«Robert De Niro è un punto di riferimento, un protagonista assoluto che ha contribuito a scrivere la storia mondiale del grande schermo, incantando il pubblico con interpretazioni indimenticabili. Consegnargli la Lupa capitolina significa ringraziarlo per ciò che rappresenta e per il legame profondo che lo unisce a Roma, capitale del cinema e fonte d’ispirazione per artisti di ogni generazione, che sempre lo accoglierà come una seconda casa, ha detto il sindaco.

L’attore, anche grazie alle origini italiane, non ha mai fatto mistero di amare il nostro Paese, e in particolare la Capitale. «Amo tantissimo Roma e ancora di più i suoi abitanti. È sempre stato un grandissimo piacere venire in questa città. Qui, bisogna ricordarlo, sono stati girati tantissimi film, è un po’ come Hollywood, ma certo Roma è Roma – ha detto all’uscita della cerimonia. – Roma è un’opera d’arte vivente. Ogni strada, ogni pietra, ogni pasto racconta una storia. Essere riconosciuti qui, in un luogo che ha dato così tanto al mondo alla cultura, al cinema, alla bellezza, è davvero commovente. La mia famiglia ha radici in Italia, quindi questo riconoscimento ha per me un significato personale. Ricevo questa onorificenza con immensa gratitudine, non solo per me stesso, ma per tutti coloro che continuano a essere toccati dallo spirito di Roma e da ciò che essa rappresenta».

Oltre alla cerimonia in Campidoglio, Robert De Niro si è lasciato andare ad alcune riflessioni sulla politica americana, a partire dall’elezione a sindaco di New York di Zohran Mamdani, commentata con entusiasmo anche a fronte della sua nota avversione per Donald Trump: «È un cambiamento molto importante. Per anni ho continuato a dire “speranza”, abbiamo sperato questo, abbiamo sperato quello, abbiamo sperato che certe cose sarebbero state un’occasione per fermare Trump. Ma lui è sempre riuscito a eludere, a sfuggire a qualsiasi cosa. Non possiamo solo sperare: è un problema che deve essere risolto. Ora vedo che le persone lo stanno capendo, e lo capiranno sempre di più. L’opposizione a lui, a ciò che significa, a ciò che ha fatto, a come ha messo il nostro paese, è quasi come dire: fate le cose più terribili possibili, ma qualunque cosa sia, non è il nostro paese. E vogliamo togliercelo di dosso».