“Sono lontano, lontano. Io sono quello lì, ma il feeling non è quello lì. E’ più tipo quello di Sepang”. Pecco Bagnaia ha risposto così quando gli è stato domandato se quello visto oggi a Portimao, dove ha chiuso il venerdì del Gran Premio del Portogallo al secondo posto, fosse lo stesso pilota che avevamo ammirato poco più di un mese fa a Motegi, quando aveva letteralmente dominato il Gran Premio del Giappone.

Partendo da questo assunto, la seconda piazza, a soli 30 millesimi dal miglior tempo di Alex Marquez, assume probabilmente ancora più valore. Perché questo vuol dire che per la seconda gara consecutiva, dopo quella di Sepang, il piemontese ha trovato un modo per essere veloce in sella alla Desmosedici GP25 anche quando il feeling non è al massimo.

L’inizio non era stato particolarmente incoraggiante, perché al termine della FP1 si ritrovava solamente in 17° posizione, quindi rialeggiavano i fantasmi dei weekend difficilissimi vissuti in Indonesia ed in Australia, ma Pecco ha chiarito che è stata solo una questione di gomme e ha parlato di una giornata molto positiva, nella quale è riuscito a migliorare il feeling la sua Ducati di run in run, lavorando molto bene con la sua squadra.

“Stamattina semplicemente ho fatto la scelta sbagliata con la gomma davanti e, visto che non è molto chiaro quale sia la scelta migliore tra la soft e la dura, abbiamo evitato di cambiare le gomme. Ma l’ho capito meglio quando sono partito pomeriggio con la soft davanti, perché mi sono trovato subito meglio. E’ stato positivo il lavoro che abbiamo fatto: abbiamo provato un po’ di cose e siamo andati sempre meglio. Siamo partiti con un set-up diverso da quello che usiamo di solito qui, che all’inizio non capivo troppo, ma poi mi sono adattato bene”, ha detto Bagnaia ai giornalisti presenti a Portimao.

“A fine turno ero contento del feeling che avevo, perché le condizioni non erano buone ma i tempi sì. Nel time attack è venuto un buon tempo senza dover forzare troppo, questo è molto positivo. Sicuramente c’è da lavorare, perché Alex Marquez è superiore in questo momento, ma siamo molto vicini e dobbiamo capire come migliorare il T4”.

“E’ stata una giornata positiva. Pomeriggio abbiamo continuato con la soft al posteriore per capire come si può comportare in vista della Sprint e purtroppo abbiamo visto che ha un grosso calo. Poi con le condizioni che c’erano oggi non esprimeva al 100% il suo potenziale. In generale abbiamo fatto quello che potevamo, ma devo dire che sono contento”, ha aggiunto.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images

Ancora una volta, ha ribadito che quest’anno non è affatto semplice neppure per la sua squadra, che in passato era come lui abituata a lavorare con una moto quasi sempre perfetta: “E’ molto difficile perché dobbiamo cercare di adattarci a situazioni a cui non siamo mai stati abituati. Purtroppo quest’anno, quando entriamo in pista, quello che aveva funzionato alla gara prima non funziona più. Il mio feeling non è mai costante e quindi è anche difficile per la squadra cercare di darmi sempre un’ottima moto come hanno sempre fatto”.

Però ci ha anche tenuto a dire che dal punto di vista mentale non è stata dura come si potrebbe pensare: “Alla fine devo dire che per quanto siano stato difficili le gare dopo, il Giappone è stato molto importante: la moto mi dava quello che ho sempre voluto o che ho sempre avuto, ed è stata una liberazione. Però a livello mentale l’ho sempre vissuta abbastanza bene, nonostante non sia stata una stagione facile”.

Infine, ha applaudito il debutto in MotoGP di Nicolò Bulega. Il vice-campione del mondo della Superbike è stato chiamato a sostituire l’infortunato Marc Marquez e si è presentato chiudendo a solo un secondo dai migliori, per di più su una pista molto difficile come il saliscendi dell’Algarve. Per questo Pecco lo ha promosso a pieni voti.

“Io credo che Nicolò abbia fatto un esordio fantastico. E’ vero che ha fatto un test a Jerez, ma non ha fatto neanche 30 giri e in condizioni neppure ottimali. Quindi arrivare qui dopo aver corso per degli anni con le gomme Pirelli, su una pista che non è facile per nessuno, ed essere ad un secondo dal primo è sicuramente una giornata fantastica. E’ stato molto bravo”, ha concluso.

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