
© Sirotti
Il sistema a punti dell’UCI richiede un nuovo modo di interpretare il calendario da parte delle squadre. Lo ha fatto con grande intelligenza la XDS Astana, che nel 2025 è riuscita a conquistare la salvezza nel WorldTour grazie a una serie di vittorie e di risultati importanti in corse in tutto il mondo, raccogliendo punti preziosi anche nell’Asia Tour. Cercherà di farlo anche la Jayco-AlUla, che nel ranking UCI è arrivata sedicesima nonostante qualche risultato importante, come i successi di tappa a Giro d’Italia (con Plapp e Harper) e Tour de France (con O’Connor) e la vittoria della classifica generale del Tour of Guangxi (con Paul Double). Al punto da rendere la ricerca dei punti UCI nella prossima stagione “scientifica”.
In un’intervista a Cyclingnews, il general manager Brent Copeland fa il punto del 2025 e chiarisce l’obiettivo per il 2026: “Abbiamo vinto la tappa regina del Giro a Sestrière con Chris Harper e la tappa regina del Tour con Ben O’Connor. Inoltre, siamo stati uno dei cinque team a vincere una corsa a tappe World Tour con Paul Double. Eppure abbiamo concluso sedicesimi nel ranking UCI per squadre che decide le prossime licenze World Tour. Non sto dicendo che correremo come ha fatto la XDS Astana quest’anno, ma sceglieremo strategicamente le corse dove possiamo fare punti. Le squadre vogliono disperatamente partire con il piede giusto nel 2026 per essere al sicuro con i criteri sportivi triennali stabiliti dall’UCI e assicurarsi un posto nel World Tour. Quando Tadej Pogacar e la UAE vincono così tante corse, devi adattare la tua strategia. È pura logica”.
Gli fa eco Gene Bates, nuovo direttore tecnico, che spiega la strategia della squadra: “Abbiamo partner importanti che vogliono vedere la nostra maglia sul podio, ma allo stesso tempo dobbiamo fare punti. Ben O’Connor può arrivare in top five in un Grand Tour ed è un obiettivo importante per noi, quindi dobbiamo supportarlo per raggiungere questo risultato. Allo stesso tempo abbiamo Michael Matthews, Mauro Schmid e altri grandi corridori di classiche, quindi possono vincere e fare tanti punti. Punteremo su più corse da un giorno, dove ci sono più punti in palio, e avremo obiettivi differenti per corse a tappe più piccole. È complicato, ma il moderno WorldTour è così. Dovrà essere gestito bene, perché i corridori hanno le loro idee e tutti vogliono vincere. Ma se gestisci bene il gruppo, lo fai lavorare bene, arrivi con una ottima soluzione che dà sicurezza a tutto il team”.
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