Apple sta finalizzando un accordo da circa un miliardo di dollari l’anno con Google per utilizzare il modello Gemini AI dentro l’assistente vocale Siri
Apple e Google alleate nell’intelligenza artificiale. Ma senza gridarlo, anzi, nascondendo un’intesa a suo modo storica tra i faldoni delle partnership che ogni colosso tech firma a ritmo continuo. Secondo Bloomberg, Apple sta finalizzando un accordo da circa un miliardo di dollari l’anno con Google per utilizzare il modello Gemini AI dentro l’assistente vocale Siri. Una sorta di toppa da mettere su un buco clamoroso che a Cupertino si è aperto nel 2024, quando in giugno Apple aveva presentato una versione potenziata di Siri, capace di interagire con le app dell’iPhone e di fare molte cose in versione proattiva. Questa Super-Siri non è mai arrivata sul mercato a causa di ritardi che Apple ha accumulato sul fronte dell’intelligenza artificiale, ammessi dall’azienda stessa. Gemini verrebbe utilizzato come un traghettatore temporaneo, in attesa che i modelli sviluppati internamente dalla Mela siano sufficientemente avanzati.
Un incontro tra due aziende rivali in tanti settori, smartphone in primis, e con la privacy a fare da frattura ideologica. Apple da tempo insiste sul tema della protezione dei dati personali, facendone un elemento centrale della sua narrazione. L’approccio di Google, benché rispettoso dei regolamenti, è decisamente più sbarazzino. Per rassicurare i suoi clienti, il modello di AI sarà eseguito sui server Private Cloud Compute di Apple e non su quelli Google.
La scorsa settimana, il ceo Tim Cook ha detto agli investitori che il nuovo Siri arriverà la prossima primavera. Finora sull’iPhone, a partire dal 16 lanciato nel 2024, aveva trovato spazio ChatGpt, ma evidentemente l’intesa con OpenAI non ha convinto e ora Cook cambia cavallo.
Il modello di Gemini che Apple intende utilizzare si baserebbe su 1,2 trilioni di parametri, un’unità di misura che dice che supera di gran lunga gli attuali modelli di Apple. Apple ha l’intenzione di trattare Google come un fornitore dietro le quinte ed è improbabile che all’intesa sia data ampia pubblicità. A Cupertino si lavora su un proprio modello basato su cloud da un trilione di parametri: una corsa complessa contro Google, che nell’ambito AI continua ad accelerare. La somma di un miliardo l’anno, per altro, è solo una frazione dei 20 miliardi annui Apple riceve da Google per restare motore di ricerca predefinito su iPhone, iPad e Mac. E poi c’è la Cina: lì per Siri servirà un’intesa con aziende locali, con Alibaba e Baidu tra quelle più quotate per rilevare il ruolo che in Occidente sarà di Google.
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8 novembre 2025
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