Il coach australiano annuncia, di fatto, la prosecuzione del rapporto con l’altoatesino: “Abbiamo fatto una scommessa prima della finale di Wimbledon, sono un uomo di parola”

8 novembre 2025 (modifica alle 17:30) – TORINO

Darren Cahill resterà nel team di Jannik Sinner anche il prossimo anno. Lo ha annunciato lo stesso coach australiano nella conferenza stampa che ha tenuto assieme a Simone Vagnozzi, alla vigilia delle Atp Finals dove l’azzurro difende il titolo. “Il mio futuro è nelle mani di Jannik. Sono un uomo di parola, abbiamo fatto una piccola scommessa prima della finale di Wimbledon e sarà lui a decidere cosa farò l’anno prossimo. Se mi vuole il prossimo anno, io ci sarò per lui”, ha detto Cahill. Il numero 1 del mondo, dopo aver rivelato a inizio stagione l’intenzione di Cahill di lasciare al termine del 2025, in questi mesi si è speso, anche pubblicamente, per convincerlo a restare. E solo qualche giorno fa ha dichiarato su Sky: “Lui ha compiuto 60 anni quest’anno, è stato nel tennis da giocatore, poi è entrato come allenatore, quindi è in questo mondo da 40, 45 anni: capisco anche lui. Io mi vedo insieme a Cahill ancora per un altro anno, perché è una persona che va forse anche oltre il concetto di allenatore: è un po’ come il padre che unisce tutto il team, soprattutto quando le cose non vanno benissimo”. Le parole di oggi dell’australiano sciolgono i dubbi: anche nel 2026 lavorerà con Vagnozzi, come coach di Sinner.

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L’ex coach di Agassi e Hewitt, in conferenza, ha spiegato: “Jannik è un ragazzo incredibile con cui lavorare. Il team che abbiamo è incredibile, sono stati tre anni fantastici. Quando ne abbiamo parlato l’anno scorso, mi è sembrato che fosse il momento giusto, non sono più un giovanotto. Inoltre, il mio ruolo specifico all’interno del team è qualcosa che dovrebbero considerare per avere una nuova voce, un nuovo sguardo, una nuova ispirazione e sarebbe bello alternare i ruoli a volte, ma se non è pronto a farlo, non c’è problema. Dipenderà da lui e quando ne parleremo alla fine dell’anno, voglio che faccia ciò che è meglio per lui”. Poi ha aggiunto: “Se crede che sia il momento giusto per fare questo cambiamento, per me va benissimo e lo aiuterò anche a cercare di trovare la persona successiva. Ma se mi volesse io ci sono. Deve assicurarsi di tenere aperte le sue opzioni per continuare a migliorare, per continuare a ispirarsi e per assicurarsi di continuare a raggiungere il livello successivo”.  

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Al fianco di Cahill c’era altro coach di Sinner, Vagnozzi, che ha ricordato i tre mesi di sospensione per il caso Clostebol: “Sono stati complicati. Mi ricordo il primo giorno a Montecarlo. Dovevamo allenarsi, Jannik era titubante, allora gli ho detto: ‘Non abbiamo fatto niente di male, andiamo a testa alta’. In quella fase abbiamo fatto l’unica cosa possibile: stargli vicino, soprattutto nei momenti di nervosismo in allenamento e in partita. La gestione della situazione da parte sua è stata incredibile, e ha ispirato anche noi”.