Tra le mete di quella visita, la spiaggia di Copacabana, dove William lunedì mattina ha giocato a pallavolo, e Belem, dove giovedì 6 novembre ha tenuto un discorso per il summit della Cop30 e dove, 34 anni fa, il padre tenne un seminario su temi ambientali. Corsi e ricorsi storici, insomma, in quelle che per il principe del Galles sono state giornate piene.
Davanti al Cristo Redentore, insieme al sindaco di Rio Eduardo Paes, William ha incontrato i finalisti dell’edizione 2025 degli Earthshot Prize Awards, in attesa della premiazione, che è tenuta in serata. «Dobbiamo porre fine alle reti criminali che alimentano crimini e distruzione ambientale», ha detto martedì 4 novembre intervenendo al summit United for Wildlife, «Dobbiamo stare al fianco di coloro che ogni giorno si battono per difendere la natura. Dobbiamo riconoscere e celebrare questi protettori, non solo a parole, ma con i fatti. E dobbiamo agire insieme. Governi, imprese e società civile, ognuno deve farsi avanti e svolgere il proprio ruolo nello sviluppo di soluzioni, nell’aumento del supporto e nello spostamento delle risorse dove sono più necessarie».

Lady Diana sul Monte Corcovado, dove si trova il Cristo Redentore che domina Rio.
Tim Graham/Getty Images
Oltre che all’oggi, il pensiero del principe corre spesso a chi verrà dopo. «Come padre, penso costantemente al mondo che i miei figli erediteranno», ha dichiarato in un’intervista a Hello! lo scorso 4 novembre, «Voglio che crescano circondati dalla natura, dalle opportunità e da un senso di speranza per il futuro, ma so anche che se non agiamo con coraggio ora, quel futuro è a rischio».

William in uno scatto simile a quello di cui fu protagonista la madre.
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Parole importanti, che raccontano uno degli insegnamenti più grandi ricevuti da re Carlo III, l’attenzione all’ambiente e le azioni concrete per preservarlo.