L’azzurro non potrà accedere al bonus pool messo a disposizione dall’Atp. Pesano i tornei obbligatori saltati nel periodo di sospensione. Ma gli sponsor non lo abbandonano
Giornalista
8 novembre 2025 (modifica alle 22:08) – MILANO
La sospensione per tre mesi per il caso Clostebol non ha soltanto privato Jannik Sinner dei punti e dei premi che avrebbe potuto ottenere nei tornei andati in scena dal 9 febbraio al 4 maggio di quest’anno. Ora che l’Atp ha diffuso la classifica aggiornata ai fini del bonus pool, si può quantificare un ulteriore danno per l’azzurro. Il bonus pool, per intenderci, è un’integrazione del prize money che da qualche anno il gestore del tour elargisce agli atleti che nel corso della stagione hanno ottenuto i migliori risultati nel circuito. Il bottino maggiore, pari a 21 milioni di dollari, viene distribuito in base alle performance nei Masters 1000 e alle Finals. La classifica, dopo Parigi, vede Carlos Alcaraz al primo posto con 3420 punti, seguito da Sinner a quota 2350. Poi Draper (1960) e Musetti (1770). Torino definirà i piazzamenti, ma una cosa è già certa: Jannik non si vedrà riconoscere nessun bonus. Condizione indispensabile per accedere ai premi, infatti, è la partecipazione a tutti i tornei 1000 mandatory (cioè obbligatori) e alle Finals per i quali si è stati ammessi. I Masters obbligatori sono 8 su 9: l’unico a non esserlo è Montecarlo. La regola si applica anche nel caso di sospensioni, come quella che ha subito Sinner dopo aver concordato con la Wada il patteggiamento, a conclusione di una vicenda durata un anno.
conteggi—
Nel 2025 l’azzurro, a livello di Masters 1000, ha conquistato il titolo di Parigi e raggiunto le finali a Roma e Cincinnati, venendo eliminato al terzo turno a Shanghai. Totale, appunto, 2350 punti. Solo Alcaraz ha fatto meglio. Il problema è che Jannik ha saltato Indian Wells, Miami e Madrid (oltre a Montecarlo) a causa di quello stop, e poi ha rinunciato in estate a Toronto per contenere la trasferta di fuoco d’Oltreoceano. Quattro 1000 obbligatori saltati, zero bonus, in un meccanismo sanzionatorio che prevede una decurtazione del 25% del premio per un evento saltato, del 50% per due e del 75% per tre. Così Jannik è costretto a rinunciare almeno a 2,3 milioni di dollari (2 milioni di euro), cioè il bonus spettante al secondo classificato, e chiaramente non può ambire al bonus più alto, gli oltre 4,5 milioni di dollari (4 milioni di euro) che vanno al primo. Va detto che anche Alcaraz non riceverà il bonus pieno, ma solo il 25% avendo saltato tre Masters 1000. Ma è stata una sua scelta. Sinner, comunque, ha incassato in prize money 14 milioni di dollari in questa stagione, in attesa delle Finals. Inoltre, trionfando per la seconda volta nell’esibizione di Riad, si è assicurato un assegno di 6 milioni di dollari. Può contare, poi, su un portafoglio di partner ampio e generoso.
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Il caso Clostebol non ha scalfito minimamente la sua reputazione, anzi. Nei giorni immediatamente successivi alla comunicazione della Wada, in tv sono andati in onda nuovi spot e un’azienda ha persino comprato pagine sui giornali con il claim “Avanti sempre insieme”. Tutti gli sponsor lo hanno ritenuto estraneo a qualsiasi comportamento antisportivo e, semmai, vittima di regole che la stessa Wada ha annunciato di voler cambiare. Contratti confermatissimi, senza eccezioni. Ad agosto Jannik ha firmato la sua 14ª partnership, con il marchio di viaggi di lusso Explora Journeys. L’ultima operazione è stata ufficializzata nelle ultime ore. Rinnovata fino al 2030 la collaborazione con Lavazza, che è anche platinum partner delle Finals. L’azienda del caffè si è legata a Sinner nel 2019, quando l’altoatesino era 140 del mondo. “Jannik è molto più di un brand ambassador: è parte della nostra famiglia”, ha detto il presidente Giuseppe Lavazza. Complessivamente, le sponsorizzazioni del numero 1 del mondo valgono 34 milioni all’anno, secondo le stime fornite da ChainOn alla Gazzetta.
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