Sport e vita. Intrecciati in un romanzo di formazione alla fine del quale i confini tra vittoria e sconfitta si riveleranno molto più labili di quel che ci si aspetta. E’ “Il Maestro”, film nelle sale dal prossimo 13 novembre per la regia di Andrea Di Stefano e interpretato da Pierfrancesco Favino e Tiziano Menichelli. Un film che prende le mosse da una storia personale, quella del regista, per poi farsi racconto universale, e che trova nel tennis il correlato oggettivo ideale per veicolare il suo messaggio.
Non il tennis del circuito maggiore però, ma quello dei campetti e dei circoli “scalcagnati” – così li ha definiti il protagonista – in cui ciascuno si potrà ritrovare e per questo più vero e più coerente con lo spirito che anima la pellicola. In cui si intrecciano i destini di un ragazzo e del suo coach, scelto dal padre convinto di poterne fare un campione. L’apprendistato si rivelerà inatteso, e la bontà delle lezioni apprese un capitale da spendere anche lontano dal campo in un match, quello della vita, da giocare in primis contro sé stessi e fino all’ultimo quindici.